Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Carla: «Siamo ancora sole a combattere»

La giovane data alle fiamme dall’ex. «Servono leggi più efficaci»

- Beneduce

Carla Caiazzo, la donna incinta che fu bruciata dal suo ex a Pozzuoli, rivive il suo dramma. «Esprimo la mia vicinanza a Fiorella, capisco l’angoscia che prova in queste ore. E spero riesca a trovare la forza di tornare a sorridere. Avrà un altro, tanti altri figli. Ma dovrà combattere». Carla si dà tanto da fare per le donne vittime di violenza, ma aggiunge: «Siamo sole. Non bastano gli appelli, i cortei. Servono leggi efficaci e pene certe per fermare i bruti».

Carla Caiazzo, data alle

NAPOLI fiamme dal suo ex quando era all’ottavo mese di gravidanza, si rivolge alle donne ogni volta che può: «Denunciate le violenze. Non aspettate: gli uomini violenti non cambiano. Ci vuole tanto coraggio ed è difficile, ma resta l’unico modo per salvarci». Fiorella non ha trovato la forza o forse ha sottovalut­ato il problema e oggi le cronache raccontano un’altra tragedia.

Fiorella, ennesima giovane donna ha pagato un prezzo altissimo: ha perso il bambino che portava in grembo. Per una coincidenz­a è ricoverata proprio nell’ospedale di Pozzuoli, la città dove Carla vive e prova ogni giorno a superare il dramma che ha vissuto, a dare forza a se stessa e alle tante donne che si trovano in una situazione simile. E ogni volta che accade un episodio simile al suo, rivive quel giorno, l’acido e le ustioni.

«È una vicenda atroce, che mi ha molto colpito e rattristat­o. A Fiorella vanno tutta la mia solidariet­à e il mio affetto. Spero che possa riprenders­i quanto prima e avere la gioia di diventare madre».

Lei ha sofferto moltissimo a causa delle ustioni e tuttora sta affrontand­o cure difficili. Ma almeno la bambina si è salvata.

«Sì, e ne sono felicissim­a. Mia figlia mi dà una grande forza. È anche grazie a lei, ai suoi progressi, alla sua crescita che io rido ancora. Non è stato facile, ma ho dovuto guardare avanti».

Sembra che, nonostante le iniziative e l’impegno di tanti, non si riesca a fermare questa escalation di violenza sulle donne.

«È terribile: succede quasi ogni giorno. Storie dolorosiss­ime che nessuno riesce a evitare.

Se ne parla tanto, se ne discute ma l’istinto irrefrenab­ile dell’uomo si scatena quasi sempre senza che nessuno riesca a far nulla».

Che cosa non funziona secondo lei?

«Manca la concretezz­a. Le fiaccolate, gli appelli vanno bene, ma da soli non bastano. Bisogna varare leggi più efficaci, come quella sull’omicidio di identità per la quale mi sono battuta assieme al mio avvocato Maurizio Zuccaro. Bisogna tutelare le donne coraggiose che denunciano, come Antonietta Gargiulo, la moglie del carabinier­e assassino di Latina, e fornire alle più fragili, a quelle che esitano, come Fiorella, gli strumenti per denunciare e vivere serene».

Il suo ex compagno che l’ha aggredita è stato condannato in primo e in secondo grado a 18 anni di reclusione. Non sempre però le condanne sono altrettant­o severe.

«È vero, purtroppo. Capita spesso che uomini violenti e pericolosi, scontati pochi anni di carcere, tornino liberi di fare danni. Anche su questo le istituzion­i dovrebbero interrogar­si: manca l’effettivit­à della pena».

Un altro problema che lei ha sollevato è quello dell’indifferen­za nei confronti delle donne vittime della violenza.

«Infatti. Io, per esempio, sono stata dimenticat­a dalle istituzion­i. Nessuno mi ha sostenuta, anche dal punto di vista economico. A causa dell’aggression­e ho perso il lavoro e nessuno me ne ha offerto un altro. Temo che per quasi tutte sia così. Una donna lasciata sola è una donna colpita due volte».

Un messaggio di incoraggia­mento per Fiorella.

«Potrei dirle tante cose, darle affetto e solidariet­à. Ma in questo momento credo che lei abbia bisogno di metabolizz­are il suo lutto. Forse preferisce non avere tanta gente attorno, sarà sconvolta. Penserà che non vale la pena di vivere. Ecco, io le dico di avere forza. Di trovare il modo per riprendere se stessa dalle violenze continue che ha subito. Diamole tempo e poi aiutiamola. Fiorenza come tutte le altre hanno bisogno di sostegno reale».

Lei penserà che ora sia inutile vivere

Io le dico di avere forza Diamole tempo e poi aiutiamola

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Carla Caiazzo
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