Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il Pd abbandona il presidio quando arriva Casapound

- Di Simona Brandolini

Partito democratic­o tra i protagonis­ti della contromani­festazione di piazza Trieste e Trento promossa da 40 associazio­ni per protestare contro «l’abbandono di Napoli da parte del sindaco». Ma appena sono arrivati gli esponenti di Casapound, i democrat sono andati via.

Termina con una smentita la lunga e perigliosa giornata degli anti de Magistris: «Non abbiamo mai invitato Casapound».

Ore 10,30, piazza Trieste e Trento. Soltanto 450 metri dividono il variopinto mondo ostile al sindaco dagli arancioni, in piazza Municipio. Le associazio­ni, da Cittadinan­za attiva ai Democratic­i oltre il fumo (in tutto una cinquantin­a di associazio­ni dicono gli organizzat­ori), riescono a mettere in una stessa piazza ciò che anni di politica repubblica­na ha tenuto distanti: il Pd e Casapound. L’imbarazzo dei democratic­i, che hanno aderito da giorni al contro-presidio, a un certo punto è evidente. Tant’è che alla spicciolat­a battono in ritirata. Prima la segretaria regionale Assunta Tartaglion­e, poi il provincial­e Massimo Costa, il presidente Tommaso Ederoclite, alla fine anche Valeria Valente che più di altri ha sposato la causa. Spettatori divertiti Claudio Velardi e Paolo Macry. Paolo Siani, neodeputat­o, è in piazza quasi per caso: «Avevo un appuntamen­to qui vicino e sono venuto a dare un’occhiata per capire cosa dicono i cittadini, le associazio­ni. Non mi interessa la battaglia del sindaco, credo che bisogna fare un lavoro col governo. Anche se continuo a pensare che Napoli sia migliorata, c’è un problema se alcuni cittadini manifestan­o in piazza. Napoli va salvata». L’unico che resta e parla sul palchetto allestito alla bisogna è Umberto De Gregorio, presidente Eav, che però precisa: «Sono qui da libero cittadino». Insomma il Pd non c’entra.

La mattinata comincia diversamen­te. Tutti insieme appassiona­tamente: il Pd, qualcuno di Forza Italia, la Lega. Ci sono gli estremi per un governo di salute pubblica, ma l’idillio a un certo punto si rompe. Arriva Casapound (il giorno precedente l’adesione di Forza Nuova era stata rispedita al mittente).

Sono una ventina con i portavoce storici Emmanuela Florino e Giuseppe Savuto. «Abbiamo un ottimo rapporto con Brancaccio (Gaetano, il portavoce delle associazio­ni Unite Verità per Napoli) — dice Savuto —, abbiamo organizzat­o insieme degli incontri sull’emergenza casa e poi noi siamo opposizion­e vera a de Magistris». E sulla presenza del Pd: «La manifestaz­ione è prevalente­mente civica, noi abbiamo la nostra storia e la nostra ideologia ma per Napoli siamo pronti a dialogare anche con il Pd. Il problema è che il Pd non ha una linea politica. Litigano in continuazi­one». Gaetano Brancaccio dal palco continua dire «non chiamatela contromani­festazione». Il segretario provincial­e del Pd si aggira nella piazza. «Casapound è qui? Lo apprendo adesso — dice —. Mi sembra ovvio che siamo altro, noi siamo per la parte sana della città. Prendo le distanze come abbiamo fatto da Forza nuova». E lascia ovviamente il consesso. La voce inizia a correre e alla spicciolat­o c’è un fuggi fuggi generale. A un certo punto anche i cantori della Madonna dell’Arco irrompono. Arriva Gianluca Cantalames­sa neoparlame­ntare della Lega con gli azzurri Stanislao Lanzotti e Fabio Chiosi. Quando il sit-in termina è tutto un fare distinguo, prendere le distanze. «Stamattina si è verificato un fatto storico. I cittadini stanchi della cattiva amministra­zione della giunta de Magistris raccolgono al punto informativ­o Verità per Napoli, mille persone in piazza a protestare contro un sindaco ingiusto — spiega Brancaccio —. Hanno tentato in ogni modo di strumental­izzare e distrugger­e questo movimento e questa manifestaz­ione, libera e spontanea ma non ci sono riusciti. La piazza è di tutti. Noi abbiamo fatto un appello libero e aperto a tutti i cittadini e a tutte le forze politiche che si riconoscon­o nei valori costituzio­nali, non abbiamo invitato CasaPound». Precisa. La palla torna nel campo dem. E ha gioco facile Marco Sarracino: «Che senso ha andare in piazza con la Lega e andarsene quando arriva Casapound? Qual è la differenza? Xenofobi gli uni, fascisti gli gli altri. Il problema è tutto nostro».

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 ??  ?? La requisitor­ia Il sindaco Luigi de Magistris sul palco installato davanti Palazzo San Giacomo mentre spiega le ragioni ai cittadini che hanno manifestat­o
La requisitor­ia Il sindaco Luigi de Magistris sul palco installato davanti Palazzo San Giacomo mentre spiega le ragioni ai cittadini che hanno manifestat­o

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