Corriere del Mezzogiorno (Campania)
The Happy Prince
«Each man kills the thing he loves»: impressionante identificazione (non solo fisica) di Rupert Everett con Oscar Wilde ritratto nelle ultime settimane di vita quando il dandy adorato dalle folle è divenuto, dopo la condanna per sodomia e il carcere, un reietto schiavo dei suoi demoni e in fuga dall’odio borghese. Everett, anche regista (esordiente) gira con classe (e pochi aforismi) il film della vita: l’epicedio di una delle menti più brillanti dell’800.