Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gli azzurri vincono, la Juve frena Domenica la sfida verità a Torino
Il calcio diventa bellissimo quando non è scontato, quando una squadra senza tre interpreti principali, Mertens, Jorginho e Koulibaly, riesce a rimontare due volte l’Udinese e soprattutto si accorge che la Juventus è stata incredibilmente fermata dal Crotone. Tutto come prima, o quasi, perchè lo scontro diretto adesso diventa decisivo. Partita di cuore e al cardiopalma per i quarantamila del San Paolo, ma soprattutto vittoria che ha detto qualcosa a Sarri, più di qualcosa. Milik, in prima battuta. Il centravanti, chissà, poteva guadagnare qualche minuto in più e forse non avere una sola occasione a San Siro contro il Milan. Ha detto che quando si diventa prevedibili e le difese avversarie non ti concedono nulla, l’adrenalina di chi ha giocato poco e ha voglia di contribuire alla causa può essere più utile della stanchezza fisiologica di chi invece per tutto l’anno ha tirato la carretta, ha spremuto muscoli e polmoni. La vittoria contro l’Udinese ha sottolineato però un altro aspetto, le rimonte. È stata la nona in stagione, ma soprattutto ha detto che il Napoli è una squadra che ha guadagnato ben 28 punti da una situazione di svantaggio e significa che se pure il gioco a tratti è venuto meno, mai è mancato lo spirito e la voglia di tener fede al patto scudetto di inizio anno. Quattro punti non sono sei e in valigia verso Torino questa squadra può caricare più di una speranza. Senza la pressione, ma con la consapevolezza che adesso tutti possono essere utili alla causa. Milik in primis, il centravanti vecchio stampo che non pensa affatto a risparmiarsi per il Mondiale. Ha dimostrato piuttosto che vuole recuperare il tempo perduto. I due punti guadagnati ieri sera diano ancora un grande consiglio all’allenatore e anche al club: questo non è tempo per continuare a disquisire di contratti e di rinnovi. C’è bisogno invece di blindare lo spogliatoio da ogni distrazione, di evitare che la pressione si impadronisca ancora della testa di ragazzi che hanno dimostrato di volerci provare fino all’ultimo secondo. Che sia Mertens o Milik o anche Albiol o Tonelli non fa troppa differenza. L’obiettivo è tornato incredibilmente alla portata, ma contro la Juve bisognerà sconfiggere prima la sindrome dello Stadium per giocare per un solo risultato. Il destino sorride ancora al Napoli, la chance non va sprecata.