Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Evasione fitti» dei mercatini Otto funzionari comunali nei guai
Il record assoluto lo hanno battuto i commercianti del mercato di via Livio Andronico a Soccavo che in dieci anni hanno evaso canoni per 39mila euro. È staccato di pochissimo il mercato del Caramanico di Poggioreale con 30mila euro non pagati e poi a ruota tutti gli altri: venti in tutto. Un danno enorme alle casse del comune di Napoli che ha accumulato crediti che non sono stati chiesti ai venditori dei mercatini cosiddetti «in sede propria», per mesi e mesi. Così come aveva annunciato il Corriere del Mezzogiorno nell’edizione di ieri, c’era una inchiesta del Nucleo di polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli che non lasciva adito a dubbi sul «buco» generato dalla mancata riscossione dei canoni. Così il lavoro di ricostruzione dettagliata del viceprocuratore regionale della Corte dei Conti, Marco Catalano, coordinato dal procuratore Capo Michele Oricchio, ha fatto il resto. Otto inviti a dedurre notificati ieri mattina ai dirigenti che dal 2006 al 2016 si sono succeduti al Servizio Commercio su aree pubbliche di Palazzo san Giacomo. Devono rispondere di un danno erariale di 296mila euro anche se il «buco» complessivo accertato supera incredibilmente la cifra di 900mila euro. Soldi che sarebbero dovuti finire nelle casse dissestate del Comune di Napoli e che per la maggior parte sono andati persi perché si tratta di cifre prescritte e cancellate dagli attivi del bilancio di Napoli già nel 2012. Ben 668.796 euro di crediti accumulati dal Comune dal 1993 al 2005 sui quali, purtroppo, la Corte dei Conti non potrà agire, ma può farlo invece per la somma accumulata dal 2006 al 2016 e che sfiora i 300mila euro. Sono «indagati» Ida Alessio Vernì, Francesco Crispino, Fabio Pietro Fracasso, Massimo Lucrezia, Rosangela Broda, Paola Sparano, Alessandro Ajraldi e Umberto Persico. Dalla lettura e disamina dell’informativa «emerge un quadro di diffusa illegalità che ha comportato la mancata esazione di canoni cagionando un danno patrimoniale al Comune», sostiene il pm Catalano.