Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Accoltella­ti ai baretti, due 21enni in carcere per tentato omicidio

Tre mesi di indagini. L’aggression­e avvenne il 7 gennaio a Chiaia

- Fabio Postiglion­e

NAPOLI Quella sera sono stati accoltella­ti per ventisei volte: al volto, al torace, all’addome, alle gambe. Volevano ucciderli perché si erano permessi di alzare la voce e anche le mani contro un clochard extracomun­itario che aveva importunat­o pesantemen­te una delle ragazze del gruppo che passeggiav­a in loro compagnia. Ma quella notte in via Carducci a Chiaia c’erano due «paladini della giustizia» che però erano armati di coltelli, uno dei quali conosceva quell’uomo perché aveva lavorato per qualche mese al mercato della frutta poco distante dalla zona dei «baretti».

Il 7 gennaio scorso si rischiò di contare un nuovo morto innocente, vittima della furia delle gang del fine settimana perché solo per miracolo le lame non tagliarono un’arteria o non sminuzzaro­no un organo vitale che avrebbe portato ad una emorragia fatale. Dopo tre mesi di indagine però gli agenti della Squadra investigat­iva del commissari­ato San Ferdinando, che allora era diretta dal questore Maurizio Fiorillo e ora è coordinata dal primo dirigente Stefano Ravel, con il lavoro degli uomini dell’ispettore superiore Vincenzo Arrichiell­o, sono riusciti a risalire ai volti e ai nomi dei due assalitori che ieri mattina sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio aggravato. Per il gip Claudio Marcopido siamo in presenza «di una condotta gravissima caratteriz­zata da violen- za gratuita e dispregio per l’incolumità delle persone.

I due hanno dimostrato — ha scritto nelle motivazion­i — insensibil­ità per la vita altrui». Si tratta di due 21enni, amici di infanzia, entrambi della zona di piazza Carlo III: Vincenzo Spera e Emmanuel Dattilo, che nella vita si «arrangiano». Le indagini degli agenti del commissari­ato sono partiti dal modello di un’auto descritta da un testimone: non avevano né il colore, né tantomeno il numero di targa. Passo dopo passo, come un puzzle, si è arrivati ad individuar­ne una che poteva essere quella giusta. Era stata noleggiata da uno dei due ragazzi.

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