Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il sogno di Napoli campione
Ventimila in delirio per il ritorno degli «eroi di Torino». Sciarpe e cori in consiglio comunale
Difficile raccontare al meglio le emozioni che a ventiquattr’ore di distanza vive una città ancora nel delirio di gioia per la vittoria contro la Juventus. Sono espressioni di compiacimento, di rivalsa e di orgoglio stampate sulle facce di chi è al bar, negli uffici.
NAPOLI Difficile raccontare al meglio le emozioni che a ventiquattr’ore di distanza vive una città ancora nel delirio di gioia per la vittoria contro la Juventus. Sono espressioni di compiacimento, di rivalsa e di orgoglio stampate sulle facce di chi è al bar, negli uffici. Di un popolo che si è risvegliato in preda a un dolce torpore, che ha addirittura ripreso il proprio lavoro con qualche ora di ritardo. La pigrizia c’entra poco, piuttosto c’è la voglia di dimenticare la quotidianità difficile e farsi travolgere dall’energia positiva del pallone. Di appassionarsi ancor più alle gesta del gigante d’ebano che domenica sera ha staccato verso il cielo e ha preso la luna. Koulibaly, sì. Persino un gruppo di precari che protesta davanti alla Regione per il lavoro, si prende una pausa e chiacchiera sull’impresa del Napoli a Torino e sulla prodezza del senegalese. Le campane suonano a festa nel quartiere Sanità, gli altoparlanti delle stazioni della metropolitana mandano a ripetizione il coro “abbiamo un sogno nel cuore .... ” alle fermate degli autobus resiste la scritta con il risultato dello Stadium e nelle vie dei presepi Koulibaly è diventato un santo a tutti gli effetti. Raccontano gli artigiani di San Gregorio Armeno che nella giornata di ieri le vendite delle statuine che raffigurano il senegalese hanno subito un’impennata. Il sindaco Luigi de Magistris cavalca l’onda con un post pubblicato a prima mattina su Facebook.
«Abbiamo vinto con un uomo straordinario del sud del mondo. C’è tutta la nostra storia e il nostro presente. Il Napoli e Napoli sono un’unica entità, uno stesso corpo, un’unica magia. Sono orgoglioso di essere napoletano sempre, nella gioia e nel dolore. Ma oggi sono felice per tutti i napoletani dell’universo. Squadra e popolo, squadra e città, unica anima, stesso corpo in un cuore senza limiti. Solo Napoli sempre e per sempre, senza mai fine». Il gol di Koulibaly al minuto 90 della partita contagia anche il consiglio comunale, dove è in corso la discussione, importantissima, sul bilancio. Il consigliere dei Cinque Stelle, Matteo Brambilla, notoriamente juventino, si ritrova una sciarpa del Napoli sulle spalle mentre era pronto all’intervento su numeri e cifre dei conti in rosso del Comune. Il governatore Vincenzo De Luca si accoda e durante l’inaugurazione del pronto soccorso dell’ospedale Cto, accetta di buon grado di commentare l’impresa sportiva del club di De Laurentiis. «Siccome ho una certa età - ha detto - quando ho visto il colpo di testa di Koulibaly mi sono ricordato di un certo Pelé ai Mondiali in Messico, uno che si è alzato di due metri e mezzo. Credo che la partita di domenica abbia già attribuito moralmente il campionato al Napoli e può essere quella della svolta».
Un sentimento, questo, largamente condiviso dalla città pallonara per passione e per vocazione. Lo stesso che aveva ispirato i duemila tifosi che avevano accompagnato la squadra alla partenza per Torino e che domenica hanno aspettato le tre del mattino a Capodichino per accogliere i «campioni». Atmosfera da notte di Capodanno, con cori e fuochi d’artificio e i calciatori del Napoli con gli sguardi addirittura meravigliati - si aspettavano l’abbraccio ma probabilmente non quello di ventimila persone - e che non hanno resistito a video con i telefonini postati poi puntualmente sui social personali. Un’onda anomala, un’onda di grande passione che si appresta a vivere i 360 minuti più belli e entusiasmanti della stagione. In ventimila hanno già acquistato il biglietto per Firenze, domenica c’è un’altra battaglia. E Napoli, tutta, vuole viverla.