Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Vedrete, sabato sera l’Inter completerà quest’opera meritoria

- Di Antonio Polito

Intanto, per un interista, questa è la prima volta dal 2010 che lo scudetto passa dalle nostre parti, seppure per interposta persona. L’ha detto perfino, e perfidamen­te, Allegri: «La partita di sabato è quella decisiva, dobbiamo andare a Milano per vincere». Lo dice perché lo sa che noi nerazzurri ne abbiamo prese tante da loro che quando fanno bau un po’ ci impauriamo.

E secondo me lo dice pure perché calcola che se batte l’Inter e ci fa fuori dalla corsa Champions allora anche Roma diventa una trasferta meno a rischio, con i gialloross­i magari già qualificat­i.

Ma ha sottovalut­ato un punto: la forza della internazio­nale anti-juventina. Perché sarà pure vero che gli azzurri hanno vinto a Torino per se stessi e per tenere in vita i loro sogni di gloria, ma hanno anche vinto per tutti noi. Koulibaly come Ronaldo: hanno vinto per tutti coloro che, sportivame­nte s’intende, si sono annoiati di vedere lo scudetto cucito ogni anno sulla stessa maglia e, sportivame­nte si intende, vogliono vedere un film nuovo, senza Vecchia Signora e con nuove e giovani attrici.

Insomma, se sabato prossimo al Meazza gli interisti ce la metteranno tutta, sarà anche per un motivo più nobile di un posto in Champions, per un ideale più alto, per un obiettivo più storico: per completare l’opera. E per vedere come sta quel triangolin­o tricolore su una tinta unita, per esempio l’azzurro. Per una volta, dunque, essere napoletano ed essere interista, scissione di una vita, si ricomporra­nno in me in un solo essere, i sensi di colpi spariranno, e potrò dire «amala» pensando anche alla mia città. Forza Inter.

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