Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Viaggio nelle terre sarriste di Toscana «Se c’è da fare sgambetti alla Juve noi siamo pronti»

- Francesco Caremani

FIGLINE VALDARNO (Arezz0) Reggello, Vaggio, Matassino e Figline. È questo il quadrilate­ro del sarrismo, quello vero, quello puro, il filo conduttore di un uomo, Maurizio, e di un allenatore, Sarri, amato e rispettato.

La vittoria contro la Juventus arrivata all’ultimo minuto esalta il suo lavoro e accresce l’orgoglio di due popoli, quello napoletano, le origini, e quello valdarnese (fiorentino), le radici. Il sogno è vicino ma guai a nominarlo e all’orizzonte c’è una partita, Fiorentina-Napoli, che questa volta è molto di più che un derby sarriano e vale tantissimo. «Se vincesse il Napoli? Sarei contento», dice arrossendo Doriano, l’edicolante di via Dante Alighieri a Reggello, aggiungend­o: «Tanto la Fiorentina non ha da chiedere più niente a questa stagione». Scendendo sulla sinistra c’è il bar Daniel, una volta da qui partivano i pullman per le gare della Fiorentina e ancora oggi è tappezzato di bandiere, sciarpe e poster viola. Perché anche se non sembra, in questo pomeriggio estivo nei modi ma non nel calendario, il pensiero fisso è lì, a domenica, a una sfida che ha tanto da dire e che molti tifosi viola vorrebbero finesse a favore del Napoli, per fare uno sgambetto ai bianconeri, uno di quelli da festeggiar­e con maglie e tazze ricordo: «L’ho vista al circolino col mio compagno – dice Silvia, la barista – e quando ha segnato il Napoli è esploso tutto il locale». Massimilia­no come Maurizio è nato a Napoli ma è vissuto sempre a Reggello e pur sperando nella Fiorentina aspetta con ansia il match di sabato: «Molto dipende da cosa farà la Juve contro l’Inter, se perde allora possiamo pensarci seriamente», con tutti gli scongiuri e la scaramanzi­a del caso. Una foto ricordo abbracciat­i, Silvia e Massimilia­no, la fanno volentieri, è il preludio al gemellaggi­o anti-juventino. Vaggio è il buen retiro della famiglia Sarri, nel bar, alimentari, tabaccheri­a, lungo la strada Paolo è sulla stessa lunghezza d’onda: «Sono tifoso viola ma domenica forza Napoli!». Anche la Casa del Popolo di Matassino è sempre fedele alla chiesa sarriana, con tanto di altarino, foto e gagliardet­ti, ma questo è un covo di juventini. Giovanni e Raffaello giocano a carte: «Tanto lo scudetto è andato», dicono in coro, e domenica? «Il nemico del mio nemico è il mio amico… in Toscana più che mai». Figline è l’ultima tappa. In piazza Marsilio Ficino, quasi in fondo, c’è l’Antico Caffè Greco, sede del Napoli Club «Maurizio Sarri», che Agostino e Domenico Iaiunese, presidente e socio, nonché carissimo amico dell’allenatore partenopeo, definiscon­o il nuovo Maradona: «Questo scudetto sarebbe più importante del secondo vinto con Diego. Se lo vince, Sarri entra nella storia del Napoli e del calcio, se lo meriterebb­e», sottolinea Agostino. E domenica? Nessuno dei due andrà allo stadio. La Fiorentina si scanserà? «Macché – dicono in coro – ha ancora speranze per l’Europa League. Ognuno farà la sua partita e poi vediamo». Il cielo è azzurro sopra Figline.

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