Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Avvocati, professione al collasso In 2.000 hanno lasciato l’Ordine
Emorragia lo scorso anno. Sotto accusa la contribuzione (obbligatoria) alla Cassa forense
NAPOLI Venerdì prossimo l’Ordine degli avvocati si riunirà per discutere il bilancio. Ma anche della grave crisi che sta stravolgendo la professione. Le ultime cifre ufficiali sono allarmanti e testimoniano il progressivo impoverimento delle toghe. Attualmente ci sono 12.246 avvocati iscritti all’Ordine di Napoli e 5.943 praticanti. Lo scorso anno sono stati 2.108 quelli che si sono cancellati. Una cifra che sfiora il 15%. E il disagio non accenna a fermarsi, visto che soltanto a gennaio di quest’anno le cancellazioni sono state cinquanta.
Ma perché dopo anni di studio e di sacrifici si abbandona la professione? Attualmente il reddito medio di un avvocato (fonte Censis) è stato di 38.385 euro l’anno. Nel 2007, era di 51.314 euro. In più ogni toga, oggi, oltre ai 170 euro di quota di iscrizione annuale all’Ordine (200 per i cassazionisti) deve versare una somma consistente alla Cassa forense che va dagli 800 ai 3.200 euro ogni anno. In molti casi, quando le entrate sono vicine allo zero, è una spesa insostenibile. E proprio per questo, lo scorso febbraio, alcuni avvocati protestarono installando una tenda davanti al Tribunale di Napoli.
Giuseppe Scarpa, consigliere tesoriere dell’Ordine, non nasconde le difficoltà: «C’è un impoverimento economico della categoria; ma le cause sono molteplici. Gli oneri previdenziali slegati dal reddito costituiscono di certo una di esse. I ritardi da parte dello Stato nel provvedere al pagamento degli onorari dei colleghi che assistono i cittadini ammessi al beneficio del patrocinio, pure contribuiscono ad esasperare una categoria già al collasso. I costi di accesso alla giustizia hanno inoltre contribuito a ridurne la domanda, con evidente contrazione di opportunità di lavoro soprattutto per le generazioni degli avvocati emergenti. È necessario pensare ad una contribuzione previdenziale proporzionata, a pagamenti più rapidi da parte dello Stato e a diminuire i costi di accesso alla domanda di giustizia. È l’unica strada per uscire dalla crisi».
D’accordo il presidente Maurizio Bianco: «Le ragioni della crisi sono varie e possono concentrarsi su tre temi: accesso alla professione, accesso alla giustizia ed eccesso di prelievo fiscale e previdenziale. Appare ormai superato il sistema per diventare avvocato, fondato su un esame che, per l’eccessivo numero dei candidati e per la mancanza di una seria selezione dei più meritevoli, ha provocato un appiattimento verso il basso della classe forense, sacrificando il criterio meritocratico e facendo divenire la scelta di essere avvocato residuale rispetto alle opzioni preferite della magistratura e del notariato. Poi ci sono i costi divenuti eccessivi per accedere alla giustizia che da diritto è diventato un privilegio per pochi. Infine, una tassazione esasperata ed un prelievo previdenziale che, rispetto ai redditi medio-bassi, diviene irragionevole, frustrando sul nascere le ambizioni dei giovani di investire su sé stessi e sulla propria formazione. Sono questi i temi da affrontare».
Adler Plastic della famiglia Scudieri e Fsi, per conto di Fsi Mid-Market Growth Equity Fund, annunciano la sottoscrizione di un contratto vincolante per una partnership incentrata sullo sviluppo ulteriore della leadership globale del Gruppo Adler. «A seguito del completamento dell’investimento, Adler Plastic deterrà il 72% di Adler Group e il restante 28% sarà detenuto da Fsi». Adler Group detiene il 100% di Adler Pelzer Holding GmbH. Nell’ambito della partnership, «Fsi potrà investire fino a complessivi 200 milioni di euro, in parte al closing, in parte come pagamento differito e in parte potenzialmente disponibili per rafforzare ulteriormente la posizione competitiva del Gruppo Adler e cogliere ulteriori opportunità di crescita». Adler Plastic e Fsi hanno sottoscritto un patto parasociale. Con un fatturato consolidato previsto di circa 1,4 miliardi di euro nel 2017, oltre 70 stabilimenti e oltre 11.000 dipendenti nel mondo, il Gruppo Adler rappresenta un leader globale nello sviluppo e commercializzazione di componenti di isolamento termico e acustico per il settore automotive, e collabora con i principali gruppi automobilistici internazionali. «Oggi è un giorno molto importante per il Gruppo Adler e per tutti i suoi manager e dipendenti. La partnership con Fsi(che gestisce il fondo di investimento alternativo, mobiliare, riservato di tipo chiuso Fsi Mid-Market Growth Equity Fund, ndr.) mette le basi per una nuova fase della nostra azienda, con la prospettiva di creare un grande gruppo quotato globale nel settore automotive, con cuore e cervello italiano e controllo stabile della Famiglia Scudieri. Un grazie particolare va all’avvocato Piero Gaeta e al dottor Pietro Lardini per il loro costante lavoro, sempre in sintonia con le strategie di gruppo e che ha consentito di tagliare vittoriosi i traguardi più sfidanti» dice il cavaliere del lavoro Paolo Scudieri, presidente del Gruppo Adler.