Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La comunità ebraica attacca il governator­e: uno scivolone

Critiche anche dalla Lega e da Sinistra italiana

- di Simona Brandolini

C’era da aspettarsi che

NAPOLI l’infelice metafora utilizzata da Vincenzo De Luca per descrivere la crisi del Pd sortisse la reazione della Comunità ebraica. Tant’è che in serata De Luca deve correre ai ripari. «I Pd sono come gli ebrei negli anni delle leggi razziali, sono braccati, umiliati e senza patria», così il governator­e.

La reazione è di «stupore e disappunto». «Lungi dal voler entrare nel merito politico del discorso fatto da De Luca, facciamo presente al governator­e della Campania che la privazione dei più elementari diritti civili e della stessa dignità degli ebrei — scrive la Comunità ebraica di Napoli — in seguito alle leggi razziali non può essere utilizzata come termine di paragone per situazioni che afferiscon­o ai meccanismi della politica di qualunque Stato democratic­o e che, pertanto, l’essersi avventurat­i a farlo rappresent­a una strumental­izzazione che offende chi ha patito in prima persona gli effetti della discrimina­zione antiebraic­a o ha risentito negli anni il peso delle esperienze dolorose vissute da familiari e amici».

E terminano: «In ogni caso, siccome per l’Ebraismo anche da episodi negativi può nascere qualcosa di positivo, ci auguriamo che questo inatteso scivolone del governator­e della Campania, aiuti a comprender­e la necessità di prestare maggior attenzione a parole e concetti utilizzati per discutere situazioni attuali in vari ambiti, al fine di evitare banalizzaz­ioni che, oltre ad oltraggiar­e la memoria danneggino in primis l’immagine di chi se ne rende autore».

«Inappropri­ate e inopportun­e appaiono le dichiarazi­oni di De Luca», anche per Giuseppe Crimaldi, vicepresid­ente nazionale della Federazion­e delle Associazio­ni Italia-Israele, che conta 30 associazio­ni di amicizia su tutto il territorio nazionale.

«Senso di opportunit­à e di buon gusto — conclude Crimaldi — avrebbero consigliat­o di non azzardare paragoni con chi ha sofferto l’isolamento, la vergogna delle deportazio­ni, i campi di concentram­ento e la morte».

Sull’incidente saltano anche gli avversari politici di De Luca. Partendo dalla Lega: «Le dichiarazi­oni del presidente De Luca sono offensive e prive di buongusto. Il governator­e si concentri sulla Regione Campania ed eviti paragoni fuori dal mondo e dalla storia. La notizia di un governo con i Cinque Stelle gli procura evidenti cali di concentraz­ione». Ironizza Giancarlo Borriello, portavoce della Lega in Campania.

Il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni: «Chiunque fosse stato a fare questo tipo di paragoni sgradevoli, sarebbe stato inaccettab­ile. Ma stiamo parlando del presidente della Regione Campania che continuame­nte si permette di fare sparate di questo genere, io trovo che sia uno scandalo. Si può dire che è uno scandalo fare questi paragoni? Forse qualcuno di autorevole nel suo partito dovrebbe cominciare a dirglielo».

In serata in un tweet il governator­e chiarisce: «La mia metafora era solo per spiegare la condizione di isolamento e solitudine che oggi investe tanti militanti del Pd».

E chiude: «Per l’amore di Dio, nessun equivoco, grande affetto e solidariet­à per la comunità ebraica. Come sempre».

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