Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Un tam tam telefonico per segnalare le linee a rischio»
La testimonianza del conducente. E tra le aree rosse spuntano Vomero, lungomare e Capodichino
NAPOLI «Dobbiamo solo pregare che una di queste pietre non ci colpisca al volto. Fino a quando è l’autobus a rompersi possiamo ritenerci fortunati. Come lo risolvi questo problema? In nessun modo. Né l’azienda può tutelarci più di quanto già ci tuteli, né è pensabile che le forze dell’ordine pattuglino tutte le strade che percorriamo». La sua voce è serena perché ha «21 anni di lavoro» alle spalle ed è stato aggredito a sassate «altre 7 volte» e ci ha fatto «l’abitudine, perché nel nostro ambiente, a Napoli, è normale», ma preferisce rimanere nell’anonimato, perché quelle strade di periferia lui le percorre tutti i giorni di notte e non vuole problemi.
Da Ponticelli, a Scampia, da Capodichino a via Vespucci impavido per servire cittadini che aspettano alle fermate. È il racconto dell’autista che la scorsa notte era alla guida dell’autobus colpito dalla sassaiola in corso San Giovanni che ha distrutto tre vetri, sfondando due finestrini. Non è stupito più di tanto, ma invece è preoccupato: «Siamo quasi in estate e tra qualche mese orde di ragazzini si riverseranno in strada e sarà un continuo», dice sorridendo amaramente. «Sono partito alle 4 della scorsa notte da Torre Annunziata diretto a piazza Garibaldi — racconta —. All’altezza di San Giovanni a Teduccio, al rione Pazzigno, ho sentito un colpo molto forte alla mia destra. Credevo si fosse spaccato il finestrino a causa delle vibrazioni. Un collega che era accanto a me mi ha fatto notare che c’era una pietra su un seggiolino. Abbiamo proseguito per qualche metro, per allontanarci dal posto dell’aggressione e abbiamo notato i danni».
I passeggeri erano pochi ma per fortuna nessuno è stato colpito. «Non avevo notato nessuno in strada ed è strano perché solitamente i ragazzini si vedono sul ciglio della via». È stato infatti come un agguato, la banda era appostata e ha lanciato una pietra con tanta violenza tale da rompere i doppi vetri di un finestrino e la protezione di un altro. «Oramai ci siamo abituati a queste aggressioni. Molte volte non le denunciamo neanche perché il mezzo non subisce danni — spiega il conducente —. Anche perché se poi rallenti sul posto o addirittura ti fermi potresti essere vittima di aggressioni
” Vallini (Usb) Il territorio necessita di maggiore controllo da parte dello Stato a tutela dei cittadini e degli operatori del settore
o rapine». Ma allora come ci si può difendere? «Con un tam tam telefonico tra colleghi che fanno le linee a rischio, ci diciamo di stare attenti». E i rioni considerati «rossi» sono tanti. Lo spiega Adolfo Vallini, sindacalista dell’Usb, anche lui vittima in passato di una sassaiola avvenuta frontalmente che gli ha provocato un problema all’occhio. «Rione Traiano, Pianura, Ponticelli, Scampia, San Giovanni e adesso anche il Vomero, Calata Capodichino e il Lungomare — afferma —. Sono diciotto sassaiole dall’inizio dell’anno, più di quattro al mese. Il territorio necessita di maggiore controllo da parte dello Stato a tutela dei cittadini e degli operatori del settore».