Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Premio Solinas lancia in Cilento la sua bottega della creatività Anna Maria Granatello sarà ospite dei «Dialoghi sul male» il 5 e 6 maggio a Ceraso
Avvia e sostiene la realizzazione di sogni. Un bel mestiere che Anna Maria Granatello direttrice dell’Associazione premio Solinas, eserciterà (proverà a farlo) anche nel Cilento promuovendo un premio destinato a giovani autori e al racconto «cinematografico» che faranno della terra che abitano, della cultura materiale, delle relazioni che segnano la trama sociale sempre più minacciata e compromessa dal fenomeno dello spopolamento.
Negli ultimi mesi questa giovane donna colta, carina ed esile, segnata dalla passione per la bellezza che le sue parole coinvolgenti evocano, ha costruito sinergie significative con i promotori dei Dialoghi sul male (5/6 maggio 2018 a Ceraso) e in occasione di quella rassegna entrerà nel merito di un percorso si concretizzerà in un luogo di formazione calibrato sui tanti «mestieri» che il cinema chiede e genera insieme ad una ipotesi di alternanza scuola lavoro, dei ragazzi e delle ragazze del Liceo Parmenide di Vallo della Lucania. Un istituto con differenti «specialismi» (classico, linguistico, musicale) che si distingue per la coraggiosa sperimentazione di «aperture» ai problemi sociali e culturali del territorio che lo circonda.
«Non penso ad un premio locale» dice sorseggiando un buon caffè nella bella casa di Ortensia De Francesco che ci ospita in un tiepido pomeriggio casertano. «Immagino un bando nazionale simile ad altri che la nostra Associazione promuove e che stimola la creatività e l’emergere di nuovi talenti che, soprattutto nel Mezzogiorno, hanno pochissime occasioni per affermarsi ed entrare nei circuiti produttivi».
Tutta la biografia, tutto il curriculum di Granatello sembrano ispirati da questo desiderio umano, politico e culturale di aprire strade per i giovani che condividono la passione per il cinema, per le «immagini» per la scrittura. «Desiderio costruire botteghe della creatività simili alle botteghe dei grandi maestri rinascimentali. Fucine dove misurarsi e incentivare, per esempio, quella straordinaria dimestichezza con le nuove tecnologie che i ragazzi e le ragazze utilizzano come un inedito linguaggio, come una vera e propria lingua complessa e veloce. Una lingua che non si ferma davanti alle emozioni che sembra non adatta a contenere e descrivere e che può, invece, narrare con forti suggestioni. L’associazione premio Solinas si avvale di una proficua collaborazione con la sezione fiction della Rai diretta, sottolinea Anna Maria «con rara sensibilità da Eleonora Andreatta. Proviamo a sperimentare, a trovare storie nuove e a lavorare su nuovi linguaggi … è un esperimento a favore dei giovani ma, anche, della Rai che potrebbe usare un suo canale e farlo diventare più giovane e smart, tipo netflix o amazon. In più occasioni siamo riusciti a dimostrare come, anche con cifre modeste, sia possibile produrre qualità e bellezza».
Anna Maria è casertana ha studiato psicologia e ancora giovanissima si è trasferita a Roma dove c’era una vera e propria comunità di suoi conterranei. Casertano è,infatti, il musicista Mario Tronco che con l’orchestra di Piazza Vittorio che Anna Maria ha contribuito a far nascere, ha sovvertito paradigmi e sacralità. Casertani sono lo scrittore Francesco Piccolo, i fratelli Toni e Peppe Servillo, la straordinaria pluripremiata costumista Ortensia De Francesco, Antonio Di Matteo, Carla Altieri, Roberto de Francesco, Marina Viro che cominciò con Toni Servillo e ora lavora con la Rai, Marco D’amore, Tiziana Panella che conduce per la 7, Tagadà. «Siamo» dice, con tono che non censura la tenerezza «una comunità con un forte vincolo solidale fatto di coinvolgimenti continui e di “protezione buona”, sintomi di un’amicizia che si è nutrita di abitudini condivise, di ricordi, di cose da mangiare, di passioni musicali, di caffè sorseggiati nello stesso bar vicino al municipio, di sogni».
Una vivace famiglia di «immigrati» che ha funzionato anche come «occasione», punto di forza per tanti. «Un legame che oggi si è un po’ allentato e tesse in modo meno evidente ma, comunque persistente, occasioni di impegni comuni».
Personalità forti e vivaci che mietono, nei diversi campi del cinema, riconoscimenti prestigiosi, anche internazionali, stridono con la fisionomia provinciale di una città mai vivace, che ha dovuto sempre difendersi dalle onnivore invadenze della vicinissima Napoli. Ma da dove sono usciti? Da dove è uscita la moderna cultura di impresa che fa di Carla Altieri, casertana doc anche lei, una produttrice ormai consolidata, titolare insieme al romano Roberto de Paolis della Young film, che l’anno scorso è stata invitata a Cannes nella sezione Quinzaine per Cuori puri, una bella storia sull’amore. «Da dove sono uscita? Da incontri fortunati come quello con Ortensia De Francesco e da una famiglia stimolante che assecondava le mie scelte».
Anche Carla Altieri sarà nel Cilento. Dialogherà con Anna Maria Granatello, racconterà dei suoi sogni realizzati, dei suoi progetti con registi come Sorrentino, della bottega della creatività che con l’associazione Solinas scoverà e formerà talenti a Ceraso nel prossimo autunno. Racconterà del suo lavoro che assicura all’autore, al regista, agli attori solidità e certezze. «Il produttore — dice — è come un genitore rassicurante che seda le paure e incoraggia».
Narrerà della straordinaria capacità rabdomantica di Anna Maria che scova bellezza anche dove sembra bandita. Parlerà dell’ultimo episodio di sinergia fra casertani: «Abbiamo riso tanto. Utilizzando “lo spartito” di un giovane beneventano, Valerio Vestoso, ironico e austero, dotato di una comicità senza le sbavature che spesso alimentano luoghi comuni sulla nostra regione, abbiamo realizzato una puntata zero di quella che vorremmo poi trasformare in una serie televisiva che racconta di un fotografo di cerimonie. Battesimi, prime comunioni, cresime, scambi di promessa, matrimoni. Una sequenza divertente. Un mondo per prendersi in giro e per prendere in giro».
Un modo per guardarsi. Quel modo che solo il cinema e il suo incanto sa consentire.
” Non penso a una iniziativa locale ma a un bando nazionale per far emergere soprattutto talenti del Sud