Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Campania, meno figli e talenti in fuga: entro il 2036 persi 500 mila abitanti
La stima emerge da uno studio elaborato da Cresme su richiesta degli architetti I giovani in calo del 27% rispetto a oggi. Gli anziani saranno un milione e mezzo
Nel 2036 la Campania
NAPOLI perderà 500 mila abitanti rispetto a oggi. I giovani saranno il 27% in meno mentre gli over 64enni il 72% in più. In pratica la popolazione sarà costituita da 47 anziani ogni 100 abitanti in età lavorativa (15-64 anni), mentre nel 2006 il rapporto era del 23 per cento. I motivi? In Campania si faranno meno figli perché c’è poca fiducia negli scenari economici. E in questo contesto ha un certo «peso» anche la fuga dei talenti che - in mancanza di sbocchi occupazionali - preferiscono emigrare al Nord Italia o all’estero.
I dati sul calo demografico emergono dallo studio elaborato dal centro Cresme Ricerche, su richiesta del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggistici e conservatori, presentato a Napoli. Nel 2013 in Campania gli abitanti erano oltre 5 milioni e 800 mila. Poi è cominciata l’«erosione» demografica: nel 2016 la regione ha perso 30 mila abitanti. Nel 2026 lo spopolamento sarà di 166 mila abitanti e nel 2036 di 330 mila. Così complessivamente dal 2016 al 2036 la Campania avrà 500 mila abitanti in meno (calo dell’8,5%). Lo studio spiega che «lo scenario demografico regionale evidenzia una flessione della popolazione giovane: negli ultimi 10 anni i residenti di età inferiore a 15 anni sono stati 117 mila in meno, ma nel prossimo ventennio si stima una riduzione valutabile in oltre 238 mila unità (-27,3%)». Gli analisti, inoltre, raccontano che «alla consistente riduzione dei giovani farà riscontro un netto incremento della popolazione anziana (65 anni e più), che dagli attuali 1,06 milioni giungerà a sfiorare gli 1,5 milioni di individui, segnando quasi 435 mila anziani in più (+71,8%). Nel 2036 la struttura per età della popolazione avrà 47 anziani ogni 100 abitanti in età lavorativa (15-64 anni), nel 2006 il rapporto era del 23%». Nel 2006 gli under 14 erano 990.95 e gli oltre 64enni invece 888.608. La flessione è stata già chiara nel 2016: dieci anni dopo gli under 14 sono scesi a 873.733 (-117.162) mentre gli over 64 hanno superato il milione (con un incremento di 174 mila persone). Cosa succederà nel 2026? Gli under 14 scenderanno ancora fino a 730.347 (con un calo di 143.386) e gli anziani over 64 saliranno a 1.268.070 (con un aumento di 205.399 persone). E nel 2036 la flessione sarà ancora più marcata: gli under 14 saranno 635.551 (un ulteriore calo di 94.796) e i campani che hanno più di 64 anni raggiungeranno 1.497.442 persone (con una crescita numerica di 229.372 persone).
In Campania, inoltre, il tasso di disoccupazione è quasi il doppio rispetto alla media nazionale nonostante la ripresa economica ci sia stata (seppur lentamente). Nel 2016 il Pil ha avuto una accelerazione del 3% grazie al traino di commercio-turismo e industria manifatturiera. Nel 2017 il trend di crescita è proseguito. Ciononostante il tasso di disoccupazione della Campania è tra i più alti in Italia, il 19% nel 2017, quasi il doppio della media nazionale. «Stessa dinamica per il tasso di disoccupazione giovanile, che nel 2014 ha raggiunto il 56%, 14 punti percentuali sopra la media nazionale, per seguire un processo di riduzione instabile e di modesta entità, con un leggero nuovo rialzo nel 2017, quando è tornato a superare il 50%», concludono gli analisti.