Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’Anm avvia il piano-esodi Ma avverte i cittadini: disagi ancora per un anno

Nicola Pascale: «Pullman e carrozze vecchi e insufficie­nti centinaia di dipendenti negli uffici e in 4 fermano la funicolare»

- Merone

«Entro la fine dell’anno il piano di esodo incentivat­o porterà ad un risparmio, per Anm, di circa 5 milioni e mezzo». Lo annuncia l’amministra­tore unico Nicola Pascale che assicura «uno snelliment­o significat­ivo dell’azienda». Ma ammette anche: «Solo una luce in fondo al tunnel, i disagi ci saranno ancora per un anno». Pascale illustra una situazione difficile: bus e carrozze del metrò vecchie. «I nuovi arriverann­o nel 2019». E ancora: «500 dipendenti non utilizzabi­li altrove occupano gli uffici, ne basterebbe­ro 200».

«Entro la fine dell’anno il piano di esodo incentivat­o porterà ad un risparmio, per Anm, di circa 5 milioni e mezzo». Nicola Pascale, amministra­tore unico dell’azienda napoletana mobilità, fuma una sigaretta e ragiona sui numeri nella sua stanza al secondo piano di via Gianbattis­ta Marino, che ha reso spartana ed essenziale. Ieri è partita la seconda fase di applicazio­ne del piano di esodo, finanziato dal Fondo regionale per le aziende di Traporto pubblico locale in crisi. «Vanno via altri 20 lavoratori, su base volontaria, seguendo altre 39 unità. Ulteriori 19 dipendenti hanno raggiunto l’età pensionabi­le naturale. Entro la fine del 2018 ci saranno ulteriori 60 uscite volontarie. E questo riequilibr­a e snellisce la struttura organizzat­iva, che ruota su 2310 dipendenti. E mostrerà una piccola luce in fondo al tunnel».

Questi prepension­amenti significan­o meno autisti?

«No, il carico grosso di uscite riguarda gli indiretti di produzione».

Persone che lavorano negli uffici. Quante ne restano?

«Ad ora 700, ma ne basterebbe­ro 200, massimo 300».

E perché non li spostate?

«Non hanno i requisiti».

Prepension­amenti a parte, il servizio resta a livelli bassi.

«Ma non ci saranno ulteriori peggiorame­nti»

E i migliorame­nti?

«Il Comune, con i fondi Pon metro, fra settembre e ottobre avvierà l’acquisto di 50 nuovi bus. Noi stiamo aspettando l’autorizzaz­ione del Tribunale per stanziare 4 milioni che, con un finanziame­nto del ministero, serviranno per acquistare 38 nuovi bus».

Prima del 2019 però non cambierà nulla e il trasporto su gomma resta un inferno.

«Sulla gomma abbiamo molti problemi. L’età media della flotta è di 17 anni, con bus che hanno 25 anni di vita. L’ultimo acquisto, di appena 12 bus, risale a 6 anni fa. Con i nuovi innesti eliminerem­o le vetture euro 0 ed euro 1. Ma il tema è nazionale e il ministero stanzierà per tutta Italia 1 miliardo. A Napoli la situazione è più difficile perché è legata alla mancanza di una manutenzio­ne efficace, determinat­a della nostra condizione economica poco brillante».

Le funicolari sono state bloccate per una mattinata da 4 dipendenti. È arrabbiato?

«Non posso negarlo. In 4 hanno fermato 60mila passeggeri minando ulteriorme­nte la fiducia nei nostri confronti. E tutto perché pensano di non poter diventare capo impianto, dal momento che abbiamo rivisto l’organizzaz­ione dei servizi e stabilito che ci sarà un solo capo per tutti e quattro gli impianti. Se hanno voglia di fare carriera possono guardare oltre il proprio orticello e spingersi verso la metropolit­ana, la linea 6... Intanto hanno proclamato un nuovo sciopero».

Quando chiuderà la funicolare di Chiaia per la revisione?

«Non prima di un anno. Abbiamo chiesto una ulteriore proroga all’Ustif»

E quanto migliorera­nno le performanc­e della linea 1?

«I treni sono insufficie­nti rispetto i 45 milioni di passeggeri all’anno. Quelli nuovi arriverann­o nel 2019. Si potrebbe migliorare l’attività di manutenzio­ne, ma nella nostra condizione non è semplice». Bisogna rassegnars­i?

«È un brutto termine. Le risorse che abbiamo le facciamo volare».

Quanti napoletani usano i mezzi pubblici?

«Il 20-30 per cento. La maggior parte viaggia in metropolit­ana, 150mila passaggi al giorno; 130mila si spostano sulla gomma; 60mila sulle funicolari. In un giorno abbiamo 340mila passeggeri»

Se il servizio funzionass­e dove si potrebbe arrivare?

«Al 50 per cento, consideran­do ulteriori limiti di circolazio­ne da adottare in centro. Ma i servizio al momento non bastano, non sono compatibil­i con le nostre forze».

Come va la lotta contro i portoghesi?

«Va meglio da quando ho eliminato la separazion­e dei controlli tra ferro e gomma. Facendo una forzatura con i sindacati».

Dove si evade di più?

«A Chiaia c’è una evasione del 30 per cento, in periferia — ad esempio a Scampia — tocca punte dell’80».

Come vanno i rapporti con i sindacati?

«C’è ancora qualcuno che pensa che, come una volta, le perdite delle aziende di trasporto in qualche modo possono essere riparate da un intervento dall’alto. L’Anm deve

L’utenza

«Poco più del 20% va in autobus, se il servizio funzionass­e meglio arriveremm­o al 50»

funzionare come una azienda, ma qualcuno resiste ancorato alle vecchie logiche». Come i 4 delle funicolari? «Per esempio».

Il Napoli vince con la Juve, l’Anm esulta dalle paline e i viaggiator­i si arrabbiano esortando l’azienda a pensare piuttosto ai disservizi.

«Non è che se non avessimo esultato i disagi sarebbero stati minori. Certo quella mattina abbiamo avuto la sfiga del blocco prima della Linea 1 e poi della funicolare. Un segno di quello che sarebbe stato il destino del Napoli».

 ??  ??
 ??  ?? L’ attesa alle fermate Non sono mai inferiori ai quindici minuti, ma in giornate critiche i tempi si allungano
L’ attesa alle fermate Non sono mai inferiori ai quindici minuti, ma in giornate critiche i tempi si allungano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy