Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Documento dei renziani De Luca jr c’è Il padre no
NAPOLI Tra i pro e i contro, c’è anche la terza via. Quella deluchiana, scuola Pci, attendista ma con un piede pronto alla fuga. Perché il governatore, inaspettatamente, nei giorni scorsi s’era espresso anche per un appoggio esterno a un monocolore grillino. Previa «operazione verità» e mille scuse al Pd e ai dem dileggiati, offesi, insultati. Siccome fare ammenda non è categoria politica, De Luca o sapeva in largo anticipo che sarebbe andata male oppure ha voluto più semplicemente occupare uno spazio, quello terzista appunto, tra gli antirenziani di sfondamento e i renziani di fedeltà assoluta. Tra l’altro non lesinando, al solito, critiche feroci al leader silente, tanto da guadagnarsi qualche retroscena su un suo nuovo riposizionamento. La verità è che De Luca, per ora, non ha ancora deciso dove stare, perché nel Pd non si conoscono ancora i vincitori. Tant’è che non c’è la sua firma in calce al documento renziano in vista della direzione di oggi. Mentre c’è quello di Piero De Luca, deputato, lottiano, che spiega: «Ne condivido da un lato l’invito all’unità del partito evitando conte interne, dall’altro, la convinzione personale che tradiremmo i nostri militanti se votassimo oggi la fiducia ad un governo “politico” a guida Salvini o Di Maio».