Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Così distraevano i soldi della Cisl» Indagato anche l’accusatore di Lucci
C’è anche un acquisto da «Luisa Spagnoli» tra le spese irregolari che la Procura attribuisce a Lina Lucci, ex segretaria generale della Cisl Campania. L’avviso di chiusura delle indagini preliminari è stato notificato a lei, all’ex collaboratrice Carmela Costagliola e, a sorpresa, a Salvatore Denza, il funzionario amministrativo che, con un dossier inviato all’allora commissario Piero Ragazzini nel dicembre del 2016, fece scattare l’inchiesta.
A Lucci e Denza il pm Giuseppe Cimmarotta contesta l’appropriazione indebita: per un ammontare di 206.593,14 euro a lei, di 172.455 euro a lui. A Lucci e Costagliola è contestata invece la simulazione di reato: il 19 ottobre 2015 avrebbero «denunciato falsamente lo smarrimento di documentazione» che riguarda bilanci, libri contabili e il pagamento di imposte e tasse.
Alla base delle accuse c’è la consulenza disposta dal pm sui conti della Cisl, dai quali sarebbero emerse numerose anomalie. In particolare Lucci si sarebbe appropriata di circa 50.000 euro per il fitto e il condominio dell’appartamento di via Girolamo Santacroce 60, da tempo assegnato al segretario della Cisl, e di circa 75.000 euro per «compensi inerenti incarichi presso fondi interprofessionali ed altri enti in difetto di documentazione relativa ad attività effettivamente svolte»: ma gli avvocati Alfonso Stile e Giro Sepe, che assistono la sindacalista, si dicono certi di riuscire a dimostrare che quella documentazione c’è e dunque i soldi sono stati percepiti in maniera assolutamente legale. A Lucci viene poi contestato di avere speso 1300 euro tra il 15 e il 16 aprile 2014 in uno dei negozi di abbigliamento «Luisa Spagnoli» di Napoli: anche su questo punto la difesa si dice certa di chiarire, spiegando che non si è trattato di acquisti per sé ma di gadget da distribuire nell’ambito di un’attività di pubbliche relazioni.
«Oggi finalmente — scrive Lucci in una nota -—ho contezza, nel dettaglio, delle accuse che mi vengono mosse. Conto di riuscire a chiarire le mie ragioni già di fronte al pubblico ministero. Prendo atto che già in questa fase sono notevolmente ridimensionati gli addebiti a mio carico laddove gli accertamenti svolti autonomamente dal pm hanno evidenziato importanti responsabilità di altri per importi molto rilevanti».
L’iter Dopo gli avvisi di conclusione indagini 20 giorni di tempo per le loro tesi difensive