Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Blitz della Finanza in 90 negozi Addetti in nero e niente scontrini

Controlli nel centro storico e sulle isole, il 70% non rilascia alcuna ricevuta

- Luca Marconi

NAPOLI Primo Maggio al centro storico: mentre sfila un corteo di finti «camerieri di trattoria» contro il lavoro-nero organizzat­o dalla “Camera popolare del lavoro”, i militari della Guardia di Finanza battono a tappeto boutique e ristoranti dei Decumani.

«Il tuo caffé! A nero!» urla il corteo in tovagliett­e, «la tua pizza! A nero! Il tuo giro turistico! Il tuo biglietto del cinema e il tuo souvenir... non esisto ma ci sono!..» . Ed effettivam­ente i militari della Gdf confermano dal Comando del I Gruppo: «In una settimana abbiamo trovato 47 lavoratori a nero in particolar­e al centro storico di Napoli e stiamo parlando solo per quelle aziende che rischiano la chiusura con un numero di lavoratori irregolari superiore al 20% dell’organico. Con quanta frequenza ne troviamo? Ogni volta che usciamo, non ci vuole il cane da tartufo per trovarli» commenta un ufficiale, a qualche settimana dalla polemica che ha investito l’Ispettorat­o del Lavoro per le difficoltà incontrate da una giovane nel denunciare un B&B che la impiegava sempre in nero.

Per le attività che hanno raggiunto la soglia del 20% la Finanza ha richiesto la chiusura alla Agenzia delle entrate. Il blitz delle Fiamme Gialle ha riguardato Napoli, Ischia, Capri e Portici «in occasione del “ponte lungo” con una capillare intensific­azione del controllo economico considerat­a la massiccia presenza di turisti a Napoli e nelle isole» e stando ai risultati se questo boom turistico non redistribu­isce ricchezza tra i lavoratori vale lo stesso per le casse dello Stato. I militari hanno rilevato «numerose violazioni dell’obbligo del rilascio di ricevuta o scontrino fiscale, su circa 90 esercizi controllat­i oltre il 70% (64 i verbalizza­ti) e, in diversi casi, mancava addirittur­a il registrato­re di cassa: la maggior parte delle irregolari­tà ha interessat­o le vie del centro storico di Napoli, dove si è registrata una massiccia presenza di turisti è stato anche riscontrat­o l’impiego di manodopera in nero in particolar­e da parte di attività operanti nella ristorazio­ne, pelletteri­a e parrucchie­ri. Per tre esercizi si è provveduto a richiedere un provvedime­nto di sospension­e per la manodopera irregolare superiore alla soglia prevista dalla normativa e per ciascun dipendente non regolare sarà irrogata la “maxisanzio­ne” prevista». «Noi siamo quelli che ti serviamo il caffè, che ti portiamo la pizza, che ti spieghiamo le meraviglie di Napoli in diverse lingue, che sembrano fantasmi perché non hanno diritti, non hanno tutele» è il volantino dei precari dell’ex Opg che nel contempo sfilavano in centro. «I nostri “camerieri” in giro per le strade oggi offrono ai turisti un menù inconsueto di rivendicaz­ioni e diritti. In queste strade tanti negozi, ristoranti e bar impiegano lavoratori a nero senza nessuna tutela anzi con festivi non retribuiti. Questa piaga del lavoro nero continua a crescere, perché terreno di grandi profitti».

Venticinqu­e euro, a tanto ammonta la paga massima per un lavoratore a nero dei “baretti” del centro storico, che attacca alle 17 per tornare a casa alla chiusura.

Il Comando «Troviamo irregolari­tà tutte le volte che usciamo, non ci vuole un cane da tartufo»

 ??  ?? Centro storico Finti «camerieri di trattoria» in corteo, la manifestaz­ione del Primo Maggio organizzat­a dall’ex Opg
Centro storico Finti «camerieri di trattoria» in corteo, la manifestaz­ione del Primo Maggio organizzat­a dall’ex Opg

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