Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tumori della tiroide, a Napoli le terapie più innovative
Domani giornata di studi con esperti internazionali. In Campania patologie in aumento
NAPOLI Capitale degli studi sui tumori della tiroide: sarà questo Napoli domani grazie al IV giornata di aggiornamento multidisciplinare con specialisti stranieri, giunti anche da Usa e Francia.
E sì, perché i dati più recenti mostrano un notevole aumento di incidenza di questo tumore in Campania, che vede il medico confrontarsi con sfide sempre più difficili. Ad organizzare la IV giornata sui «Tumori della tiroide» (ore 9 Complesso di San Marcellino e Festo) anche in veste di responsabile scientifico, è stato il professor Domenico Salvatore del dipartimento di Medicina clinica e chirurgia dell’Università Federico II. Molteplici gli obiettivi del congresso. «Prima di tutto — spiega Salvatore — fornire un aggiornamento a tutto tondo nell’ambito della diagnosi, della terapia e del follow-up del carcinoma tiroideo. I lavori si pongono al centro di questo problema crescente con lo scopo di presentare le ultime innovazioni diagnostiche e terapeutiche nel campo, che sempre di più richiedono un approccio multidisciplinare integrato».
Insieme agli endocrinologi, saranno infatti presenti tutti gli attori coinvolti nella gestione multidisciplinare della malattia, con relazioni e interventi da parte di chirurghi, anatomopatologi, medici nucleari e radiologi. Verranno presentate le ultime novità nella gestione delle forme tumorali più indolenti e differenziate, i grandi cambiamenti prodotti dall’introduzione dei nuovi farmaci molecolari contro le forme più aggressive, ed infine le evidenze prodotte dagli ultimi studi clinici e dalla ricerca di base.
Il tumore della tiroide costituisce il cancro del sistema endocrino più frequente. La sua incidenza è in costante aumento, con un tasso che varia da 3 a 14,5 casi ogni 100 mila abitanti, rappresentando il 3.1% di tutti i nuovi casi di cancro per anno. Fortunatamente, più del 65% dei tumori tiroidei rimane localizzato all’interno della ghiandola e non presenta diffusione a distanza. Circa il 30% dei casi, invece, mostra un’estensione anche ai linfonodi del collo. In entrambe queste forme, la chirurgia rappresenta la terapia iniziale, che sarà seguita da trattamento con radioiodio-131 in presenza di metastasi linfonodali o di tumori più grandi e o con istologia più aggressiva. Meno del 5% dei tumori presenta invece metastasi a distanza, che aumentano notevolmente la mortalità dei pazienti affetti. Per queste forme, accanto alla chirurgia e al radioiodio, dal 2016 sono disponibili due nuovi farmaci.
Tra i partecipanti al congresso saranno presenti i professori Martin Schlumberger (Parigi), Yuri E. Nikiforov (Pittsburgh), Manisha H. Shah (Columbus), Sophie Leboulleux (Parigi), Sebastiano Filetti (Roma), Furio Pacini (Siena), Paolo Vitti (Pisa).