Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Fenomeni musicali

Liberato: «Intostreet», la nuova puntata della video-saga dell’autore misterioso

- di Chiara Marasca

Altro che rose, questo è il mese di Liberato. È uscito ieri Intostreet, quinto pezzo dell’artista trap dal volto misterioso che ha esordito con Nove maggio nel febbraio dello scorso anno, e proprio in quella data, tre mesi dopo, ha rilasciato il secondo, attesissim­o singolo, Tu t’e scurdat’ ‘e me.

In breve tempo Liberato è diventato un caso musicale e la sua popolarità ha anche varcato i confini nazionali portandolo sul palco del Sonar, importante festival di musica elettronic­a di Barcellona, dove (forse ancora volta nascosto da fumi di scena e cappuccio) salirà il 15 giugno prossimo. I suoi video contano milioni di visualizza­zioni e anche Roberto Saviano ha fatto un post su di lui. C’è chi maligna che (gran) parte della curiosità sia legata al mistero sul suo vero volto, ma al di là di ogni gusto o preferenza musicale, resta difficile contestare che la sua ricetta sia originale e ben servita. Liberato pesca nei temi neomelodic­i fondendoli con il rap, l’R&B e l’elettronic­a, approdando alla trap. La sua Napoli non rinuncia ai cliché ma li esplora attraverso nuove e più moderne angolazion­i scelte, nei video dei suoi pezzi, dall’apprezzato occhio del regista napoletano Francesco Lettieri. E c’è un dato da registrare: Liberato e Lettieri, insieme, stanno costruendo un nuovo immaginari­o pop della città, che di quella filtrata dalla serie Gomorra è probabilme­nte una faccia gemella ma meno cupa, illuminata a giorno, che lascia spazio anche a romanticis­mo e nostalgia.

Intostreet, piccolo cortometra­ggio in musica — con una dedica al Calcio Napoli nei titoli di coda — è il prequel di Nove maggio e il seguito di Tu t’e scurdat’ ‘e me (gli attori sono gli stessi), e snoda il filo di una relazione d’amore tra un ragazzo e una ragazza tra vicoli, discese al mare di Posillipo e piazze della Napoli antica. Tre capitoli della stessa storia. Quasi una saga. E il pensiero torna a Elena Ferrante, l’altra autrice napoletana dall’identità segreta.

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Quartieri disagiati Un frame del nuovo video di Liberato

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