Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dallo Zen al Cercopiteco C’era una volta (e c’è) il fenomeno
Adesso è il rito dell’”apericena” a dettare legge Le discoteche sono in crisi, spopolano i lounge-bar
C’era una volta la movida a Salerno, ricordi ormai ultraventennali di strade, come il corso Vittorio Emanuele non ancora pedonalizzato, e luoghi sconosciuti ai più giovani. Le serate scorrevano allegramente passando da un punto all’altro, man mano incominciavano a venir fuori bei locali come l’Agorà di Graziano Di Mauro in una piazza Flavio Gioia ancora sede del mercato. Per la domenica discorso a parte: si partiva dal pomeriggio con il caffè al bar Vittoria con la sua bella sala liberty per poi trasferirsi al cinema Capitol per il filmettino delle 20 e poi per i più “temerari” la pizza per esempio al Santa Lucia dove ti aspettava anche il suo meraviglioso calzone. Tutti luoghi che non esistono più. Era tutto molto più genuino, si godeva di cose semplici e le discoteche erano vissute come club esclusivi. Il Living di don Ciccio Desiderio era la più in voga in quegli anni. E chi non ricorda il mitico Fuenti di Roberto Guariglia? Roberto per noi giovani pr era un mito. il primo telefono portatile in auto io l’ho visto a lui. Per essere titolari di un pass auto del Fuenti saremmo stati capaci di tutto. Sono gli anni in cui il Vogue, che fu la palestra di strani individui che poi in seguito si chiamarono I Maschi e furono il top dell’animazione, si rinnova e si trasforma in Bogart.
Indimenticabile la stagione credo 1992/’93 che vide alternarsi nel locale di Aldo Vicinanza e Raimondo Piombino, con pierre il sottoscritto, artisti del calibro di Claudio Baglioni, Gloria Gaynor, Billy Preston, James Senese. Dopo la discoteca una tappa fissa era il Giamaica di Raimondo che faceva mangiare anche all’alba. Oggi al suo posto funziona un altro locale tipico: Cicirenella. Aprono a quei tempi locali indimenticabili come il Gin Seng di Gino Senia e Lino D’Antonio o lo Zen di Renato D’Anna o ancora il Tatum di Ciccio Verrengia, lo Chez Marie e l’Iroko. Gino e Lino passeranno la mano del Gin Seng a Giorgio Trezza e Antonio Lamberti per aprire un altro locale che rimane impresso nella storia della movida; quel Ciccio Formaggio che ha visto alternarsi tutti i vip salernitani nessuno escluso che accorrevano a gustare il “pesce veloce del Baltico con tuberi della California”. Sono gli anni in cui, grazie ad una felice intuizione di Vincenzo De Luca e dell’allora assessore al bilancio Pasquale Persico, il centro storico incomincia a delinearsi come un grande contenitore di locali. E da quel momento in poi la movida di Salerno incomincia ad essere un grande attrattore.
Mi sia permessa una digressione: venne il tempo di organizzare eventi al Villaggio Del Sole ma ci sembrava poco elegante scrivere sugli inviti Litoranea Magazzeno e quindi ci inventammo Costa Sud Salerno come indirizzo, espressione che è entrata nel gergo comune. Intanto in centro aprono nuovi locali come il Cercopiteco. Cenno doveroso all’inossidabile Vicolo della Neve di don Matteo e al bar Nettuno buoni per tutte le stagioni. Nel 1999 apre lo 089 cui va ascritto un merito, di aver spinto tanti imprenditori ad investire nel by night. Visto il moltiplicarsi dei locali, si crea una grande possibilità di scelta ed una parcellizzazione della clientela. Viene il tempo di due discoteche, il Dolce Vita con eventi con migliaia di giovani e il Sea Garden in riva al mare per un pubblico più elitario, entrambi gestiti da Armando Mirra e il gruppo Pupi & Pupe. Riapre come discoteca il cinema Vittoria: vivrà poche ma esaltanti stagioni. Da un certo momento in poi la palla passa al corso Vittorio Emanuele, chiude il Na- tella & Beatrice ma aprono il Bistrot, l’Arechi, il Goccia, il Line, l’Emanuel e nasce e man mano si diffonde il culto dell’apericena, un modo tutto settentrionale di vivere la movida in anticipo rispetto alla notte, mentre, di contro, ormai in una discoteca andare prima dell’una vuol dire essere out. La vigilia di Natale e di Capodanno il corso negli ultimi anni si è trasformato grazie a questi locali in un’enorme e meravigliosa discoteca a cielo aperto. Anche lo 089 si adegua ed apre un secondo punto proprio sul corso.
Le licenze per tutti
Costa Sud Salerno
Il tocco internazionale
Eccoci arrivati ai giorni nostri, giorni in cui la discoteca ha bisogno per non morire, di cambiar pelle perché mano a mano si diffonde la moda dei locali come quest’anno il Modo, in cui si riesce a trascorrere l’intera serata, dalla cena, all’intrattenimento musicale alla discoteca finale. Peppe Tuosto è il nome nuovo della movida salernitana: con il ristorante giapponese Me Geisha e con il Surf Lounge, bellissimo locale sul mare, ha dato il giusto tocco di internazionalità che mancava a Salerno. Chiuderei con Morsi locale capace di offrire una discreta cucina con lo chef Rispoli ed un pianoforte blu con Gianmatteo Ferrigno a dirigere l’orchestra.