Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Venti anni fa la Salernitana conquistava la serie A
Era il 10 maggio 1998 quando la Salernitana riuscì a conquistare, dopo mezzo secolo, di nuovo la serie A. Una squadra che trovò un suo modo di essere nelle strategie disegnate da Delio Rossi che fu seguace di Zdenek Zeman, e che riuscì col suo calcio spregiudicato a trionfare nel campionato di serie B con ben 5 giornate d’anticipo. Corsi e ricorsi: 50 anni prima la Salernitana di Gipo Viani la spuntò giungendo per la prima volta in A con un metodo tutt’altro che simile puntato sul “primo non prenderle” e su una difesa blindatissima dove emergeva la figura del battitore libero ovvero di un giocatore privo di compiti di marcatura ma abile a turare le falle di una retroguardia ballerina. I maliziosi lo chiamavano al tempo “catenaccio” ma era un gioco tutt’altro che squilibrato e consentiva l’apertura degli spazi in avanti per favorire il colpo “spaccamascella”. Ad ogni modo il successo temporaneo di Rossi, che però l’anno successivo diede le sue dimissioni con la Salernitana che poi retrocedette di nuovo in B, fu sotto gli occhi di tutti. I granata vinsero agilmente il torneo dopo aver inizialmente rincorso da vicino il Venezia battendolo nello scontro diretto con un rotondo 3-0. La squadra era di tipo “zemaniano” con un 4-33 dinamico ma anche dispendioso che però si avvaleva di una rosa decisamente ampia con 19 giocatori che si sono alternati durante la stagione e che hanno permesso di mantenere alta la competitività malgrado lo sforzo e le energie consumate. In porta giocava il trentenne Balli che veniva dalle buone stagioni fatte ad Empoli. In difesa Cudini e Ciro Ferrara, solo omonimo del difensore del Napoli, e che trovavano nel giovanissimo Luca Fusco, appena 18enne, e in Franceschini dei validi cambi. Sugli esterni Galeoto a destra e Tosto a sinistra. A centrocampo la saggezza e la lucidità erano garantite dal playmaker Roberto Breda che si avvaleva del contributo dei fratelli Tedesco, Giovanni e Giacomo. In avanti Ricchetti a destra, a sinistra Di Vaio che fu il bomber di quel campionato con 21 reti e il centravanti Artistico. Una squadra operaia fatta soprattutto di gregari e che portò per la seconda volta la Salernitana in A. A Lotito e Mezzaroma il compito di fare il tris per festeggiare degnamente il centenario dalla fondazione.