Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Universiadi, la posa della prima pietra di nuovi impianti
Anche l’Università di Salerno si prepara ad ospitare le Universiadi 2019. In vista della grande manifestazione sportiva in programma in Campania dal 3 al 14 luglio 2019, Unisa ha già avviato tutti i lavori necessari alla realizzazione dell’evento. Il prossimo 15 maggio si terrà, infatti, al campus di Baronissi la Cerimonia di celebrazione della “posa della prima pietra” degli impianti Unisa tita con la funzione di orologio solare) sono esempio notevole di valorizzazione artistica e ambientale del campus e ben si sposano col mosaico di opere scultoree già presenti.
Per tre anni consecutivi, l’Università di Salerno si è confermata primo ateneo del Centro Sud nelle “classifiche sulla qualità” elaborate da Il Sole24Ore. Risultati positivi su ricerca, alta formazione, attrazione di risorse per progetti e anche sulla soddisfazione degli studenti laureandi sull’offerta formativa. Dati confermati anche dalle altrettanto accreditate classifiche internazionali: l’americana The Times, la spagnola Scimago e l’araba Cwur, tre influenti agenzie di ranking, inseriscono Unisa nella top500 degli atenei a livello mondiale, al decimo posto in Italia e prima al Sud. Insomma nonostante le difficili condizioni di contesto in cui opera, l’Università di Salerno registra dati positivi che provengono dagli sforzi messi in atto in questi anni. Sin dall’inizio, infatti, abbiamo puntato sulla qualità della didattica, della ricerca e dei servizi offerti. Come ateneo strutturato in forma di campus e che trae, per questo, beneficio dalla contiguità spaziale tra le diverse aree del sapere, investiamo costantemente nella ricerca. Ad oggi abbiamo 22 spinoff attivi, frutto di attività di ricerca e di brevettazione, con cui superiamo la media nazionale in relazione al numero di docenti e ricercatori coinvolti. Per questi spin-off abbiamo pensato anche ad uno spazio di lavoro dedicato: il nostro incubatore L7 che, con 15 office space e aree di facilities”. Quello che abbiamo in testa è fare in modo che siano i nostri laureati, con le loro specificità e competenze sempre più qualificate, ad attrarre le imprese. Questo è il motivo per cui puntiamo così tanto sulla qualificazione dell’offerta didattica e sulla sua internazionalizzazione. E l’unico patrimonio veramente internazionale a livello territoriale è l’Università: è qui che formiamo giovani in grado di confrontarsi con contesti allargati, giovani sempre più protagonisti di scambi culturali e formativi che alimentano e valorizzano i loro profili professionali. Giovani che, per queste caratteristiche, sono in grado di valorizzare al meglio le specialità del territorio anche agli occhi di chi ci arriva per la prima volta».