Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«È soltanto una boccata di ossigeno»
Riccardo Realfonzo, ex assessore al bilancio della prima giunta de Magistris invita alla cautela: «Solo una boccata di ossigeno temporanea, qualche pignoramento verrà sbloccato. Ma è acqua che non leva sete».
NAPOLI «Non comprendo la posizione del Pd rispetto al sindaco de Magistris, e con me credo la maggioranza dei napoletani. Viceversa, trovo onesto l’atto del governo Gentiloni, accollarsi parte del debito Cr8. Solo una boccata di ossigeno temporanea». Così il professor Riccardo Realfonzo, ex assessore al bilancio della prima giunta de Magistris, oggi una spina nel fianco.
Lei critica il Pd, ma dice che Gentiloni ha fatto bene. Ce lo spiega?
«Il giudizio del Pd sull’azione del sindaco è altalenante e ben poco credibile. In città metropolitana è persino alleato, si accorda su tutto, mentre in consiglio comunale ha una posizione critica, ma con tante contraddizioni e disaccordi tra i consiglieri. Poi ho criticato il decreto spalmadebiti».
In quel caso il governo ha sbagliato?
«Sì, perché la possibilità di allungare il rimborso dei debiti andava prevista solo per i Comuni virtuosi, che avevano imboccato un percorso di risanamento. Se aiuti enti, come Palazzo San Giacomo, che stanno ampliando a dismisura il buco di bilancio, non fai che allungare l’agonia e aumentare il conto per i cittadini e le imprese. Ben altra questione è la decisione del governo di accollarsi parte del debito Cr8. Responsabilità statali c’erano ed è giusto così».
Ciò vuol dire liberare la cassa o no?
«Con l’arrivo di quei fondi qualche pignoramento verrà sbloccato. Ma è acqua che non leva sete». Perché?
«Perché il Comune ha un buco di bilancio di due miliardi e mezzo, non vende e non incassa, spende molto e male, e deve ottemperare alla sentenza della Corte dei Conti per le gravissime irregolarità del bilncio 2016, pagando la sanzione di 85 milioni».
Che il Comune prevede di appianare vendendo i suoi gioielli.
«Solo a chiacchiere. Da quando c’è de Magistris sono stati venduti immobili per quattro milioni. Ora secondo l’aggiornamento straordinario del piano straordinario di dismissioni dovrebbe vendere immobili per 500 milioni in due anni e mezzo. Anche le pareti di Palazzo San Giacomo, che pure ne hanno sentite tante, stanno ridendo. Ma badi bene, quei soldi intanto sono stati messi in bilancio».
Se non riuscissero a vendere parte del patrimonio cosa succederebbe?
«In un Paese normale, sarebbero scattati da tempo dissesto e commissariamento. In Italia non si sa. Sul punto sapremo qualcosa nei prossimi mesi».
È una storia infinita, qual è il punto?
«Grazie alla norma approvata dal Governo, il Comune ha un nuovo piano di rientro dal buco di bilancio. La Corte dei Conti, che già lo ha bocciato una volta, ora lo approverà? Vediamo se la farsa andrà ancora avanti oppure no».
” Le prossime tappe Restano gli 85 milioni di debiti fuori bilancio e la mannaia della Corte dei Conti. Inoltre non si sa ancora se i magistrati contabili approveranno il nuovo piano di rientro