Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sul palco 180 ragazzi In scena c’è «Arrevuoto»
«Arrevuoto», il progetto pedagogico teatrale prodotto dallo Stabile e coordinato dall’associazione «Chi rom e… chi no» di Scampia, fa tredici e si affida all’ironia di Jules Romains, autore di «Knock o il trionfo della medicina», una pièce del 1923, poco nota in Italia ma rappresentatissima in Francia. Come sempre il testo, che andrà in scena stasera alle 19 e domani alle 18 al San Ferdinando, è stato poi riscritto e adattato da Maurizio Braucci, direttore artistico di un’attività che nel segno dello slogan «Only Connect!» coinvolge ragazzi napoletani del centro e della periferia, ideato nel 2015 da Roberta Carlotto e avviato nelle prime edizioni da Marco Martinelli. «Ho partecipato – spiega lo scrittore – a tutte le edizioni, ma dal 2008 ne ho ereditato anche la direzione. E come sempre abbiamo scelto un tema, stavolta la cura del corpo e la salute, che affrontiamo attraverso l’arguzia di Romains che immagina un medico, Knock, che fa sentire la gente malata per poterla poi curare e lucrarci su. Una materia, quella del rapporto con la sanità, che tutti i nostri ragazzi (saranno in 180 fra attori e musicisti, compresi fra i 7 e i 18 anni) hanno conosciuto in prima persona o attraverso l’esperienza dei propri cari». Quella dell’esperienza è infatti una delle chiavi su cui fanno leva registi, guide e formatori, al lavoro da novembre e fino a maggio, prima per gruppi e poi assemblando il tutto. «Sì – conferma Braucci – e anche il testo, una volta proposto ai ragazzi, subisce trasformazioni che assecondano le loro conoscenze, come l’uso del dialetto o della lingua Rom, per i figli di quelle comunità presenti a Scampia».
” Braucci
«Il tema è la cura del corpo e la salute, che affrontiamo attraverso l’arguzia di Romains»
Che resta un po’ la casa di «Arrevuoto». «Il locale auditorium è lo spazio dove abbiamo sempre provato, ma stavolta era occupato dalle famiglie Rom rimaste senza alloggio, per cui ringraziamo i Padri Redentoristi della zona che ci hanno ospitato per le prove, dirette da un team che comprende i registi Pino Carbone, Annalisa D’Amato, Linda Dalisi, Christian Giroso, Nicola Laieta, Sergio Longobardi, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella, Ambra Marcozzi, Antonin Stahly, e i musicisti Capone e Antonella Monetti».
Ma come mettere su un palco 150 attori e 30 musicisti? «L’impresa non era facile – ammette lo scenografo Raffaele Di Florio – ma abbiamo diviso lo spazio in due con un velino su cui proiettare i disegni a tema dei ragazzi. Davanti ci saranno gli attori nelle scene di dialogo e corali, e dietro su una pedana la nostra piccola grande orchestra».