Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sul palco 180 ragazzi In scena c’è «Arrevuoto»

- Stefano de Stefano

«Arrevuoto», il progetto pedagogico teatrale prodotto dallo Stabile e coordinato dall’associazio­ne «Chi rom e… chi no» di Scampia, fa tredici e si affida all’ironia di Jules Romains, autore di «Knock o il trionfo della medicina», una pièce del 1923, poco nota in Italia ma rappresent­atissima in Francia. Come sempre il testo, che andrà in scena stasera alle 19 e domani alle 18 al San Ferdinando, è stato poi riscritto e adattato da Maurizio Braucci, direttore artistico di un’attività che nel segno dello slogan «Only Connect!» coinvolge ragazzi napoletani del centro e della periferia, ideato nel 2015 da Roberta Carlotto e avviato nelle prime edizioni da Marco Martinelli. «Ho partecipat­o – spiega lo scrittore – a tutte le edizioni, ma dal 2008 ne ho ereditato anche la direzione. E come sempre abbiamo scelto un tema, stavolta la cura del corpo e la salute, che affrontiam­o attraverso l’arguzia di Romains che immagina un medico, Knock, che fa sentire la gente malata per poterla poi curare e lucrarci su. Una materia, quella del rapporto con la sanità, che tutti i nostri ragazzi (saranno in 180 fra attori e musicisti, compresi fra i 7 e i 18 anni) hanno conosciuto in prima persona o attraverso l’esperienza dei propri cari». Quella dell’esperienza è infatti una delle chiavi su cui fanno leva registi, guide e formatori, al lavoro da novembre e fino a maggio, prima per gruppi e poi assembland­o il tutto. «Sì – conferma Braucci – e anche il testo, una volta proposto ai ragazzi, subisce trasformaz­ioni che assecondan­o le loro conoscenze, come l’uso del dialetto o della lingua Rom, per i figli di quelle comunità presenti a Scampia».

” Braucci

«Il tema è la cura del corpo e la salute, che affrontiam­o attraverso l’arguzia di Romains»

Che resta un po’ la casa di «Arrevuoto». «Il locale auditorium è lo spazio dove abbiamo sempre provato, ma stavolta era occupato dalle famiglie Rom rimaste senza alloggio, per cui ringraziam­o i Padri Redentoris­ti della zona che ci hanno ospitato per le prove, dirette da un team che comprende i registi Pino Carbone, Annalisa D’Amato, Linda Dalisi, Christian Giroso, Nicola Laieta, Sergio Longobardi, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella, Ambra Marcozzi, Antonin Stahly, e i musicisti Capone e Antonella Monetti».

Ma come mettere su un palco 150 attori e 30 musicisti? «L’impresa non era facile – ammette lo scenografo Raffaele Di Florio – ma abbiamo diviso lo spazio in due con un velino su cui proiettare i disegni a tema dei ragazzi. Davanti ci saranno gli attori nelle scene di dialogo e corali, e dietro su una pedana la nostra piccola grande orchestra».

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San Ferdinando Il palco del teatro di Eduardo con la compagnia di «Arrevuoto»

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