Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Mi hanno svaligiato casa in pieno giorno a Chiaia»
Ieri la polizia ha sorpreso tre slavi mentre forzavano una porta
«Io scendevo le scale di casa e loro salivano. Praticamente ci siamo incrociati. Non piango perché non ho tempo per farlo, ma provo una rabbia fortissima. Hanno portato via tutti i nostri ricordi». Sal Da Vinci è ancora fuori di sé. La sua casa nel cuore di Chiaia è stata «visitata» in pieno giorno.
«Io scendevo le scale di casa e loro salivano, praticamente ci siamo incrociati. Non piango perché non ho tempo per farlo, ma provo una rabbia fortissima. Hanno portato via tutti i nostri ricordi». Sal Da Vinci, cantante e attore, è ancora fuori di sé. La sua casa nel cuore di Chiaia è stata «visitata» in pieno giorno, alle 13, da una banda abilissima che gli ha portato via oro e altri preziosi per oltre trentamila euro. Soprattutto tanti ricordi. Quando la famiglia Da Vinci è rientrata nell’appartamento ha trovato tutto a soqquadro e ha chiamato la polizia.
«Un furto in pieno giorno nel cuore di Napoli è una cosa che mi ha impressionato — continua Sal —. Ho subito una violenza inaudita e questo mi amareggia tantissimo, mi lascia sconvolto. Noi siamo in uno Stato troppo garantista e vedremo che presto prima o poi loro torneranno liberi così delinqueranno ancora».
Un colpo che si somma agli altri saccheggi avvenuti in queste settimana in tutto il quartiere, anche in case di persone modeste, senza differenza di ceto sociale perché tutto ciò che si riesce a sgraffignare va bene. Ieri però tre di loro sono stati arrestati grazie al coraggio di una delle vittime. Un signore (che chiameremo Francesco) ha scrutato i volti nelle immagini delle telecamere di sorveglianza che aveva nella sua casa di Largo Vasto a Chiaia, svaligiata venti giorni fa da tre persone. Erano tre tutti giovanissimi.
Poi il caso ha fatto il resto. Ieri pomeriggio infatti Francesco, in sella alla sua Vespa, li ha incrociati alle 15,30 all’altezza del civico 92 di via Carlo Poerio. Li ha seguiti guardin- go aspettando una loro mossa e in un attimo si è reso conto quale fosse il loro obiettivo. I tre hanno atteso che il cancello del parco preso di mira si aprisse e si sono infilati veloci su per il vialetto approfittando del giorno di riposo della guardia giurata che sorveglia il palazzo. È stato a quel punto che il signor Francesco ha preso il telefono cellulare e ha chiamato il 113. Nel giro di pochi minuti sono arrivati gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale che di soppiatto sono entrati nel condominio e hanno trovato i tre ragazzi davanti ad una porta pronti ad usare un piede di porco che hanno tirato fuori da uno zaino che uno di loro aveva in spalla. Ne è nato un inseguimento che si è concluso poco dopo tra gli applausi degli altri residenti. I tre, due ragazze e un ragazzo, di origini slave, senza fissa dimora e forse minorenni, sono stati fermati per il reato di tentato furto. Avevano ancora collane, bracciali, orecchini, soldi, telefoni cellulari che erano stati sicuramente trafugati. Nulla però che appartenesse a Sal Da Vinci.
Oggetti in oro
Preziosi, monili e tanti ricordi personali spariti dalla dimora dei Da Vinci