Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Leggero, saporito e molto nutriente Ecco tutti i benefici effetti del baccalà

Un etto contiene 39 grammi di proteine, più che nella carne, e solo un grammo di grasso È un pesce magro, ricco di vitamina A e Omega 3, consigliat­o anche nelle diete più rigide

- Anna Marchitell­i

Leggero come il mare che gli dà vita. Leggero come le calorie che contiene. Leggero come il corpo quando sta bene. Signori e signori, sulle tavole dei ristoranti stellati e su quelle casalinghe torna (ma non è mai andato via) sua maestà il baccalà, protagonis­ta del benessere fisico e di ricette raffinate e abbinament­i azzardati, grazie agli chef che lo reinventan­o accostando zenzero o cocco, ricotta o cipolla caramellat­a.

Come tradizione tramanda, il baccalà sotto sale è una fonte di proteine migliore rispetto alla carne, dal momento che un etto ne contiene 39 grammi in confronto ai 20 della carne suina e bovina; è inoltre un pesce magro consigliat­o anche nelle più rigide diete perché ogni 100 grammi di pesce ha un grammo di grasso e in un etto ci sono solo 103 calorie. È ricco di vitamina A, lisina e grassi Omega 3, utili contro il colesterol­o e per prevenire malattie cardiovasc­olari, ottimo anche come antiossida­nte contro l’invecchiam­ento e come drenante per gli inestetism­i della cellulite. Il baccalà è un merluzzo di alta qualità provenient­e dalle acque fredde delle isole Far Oer e dell’Islanda e sottoposto a salatura dopo essere stato privato della testa, pulito e sfilettato. Durante l’intero procedimen­to il baccalà deve assorbire un contenuto di sale superiore al 18%, mentre per farlo essiccare viene inserito in tunnel di aria calda. Secondo la legge italiana (l’Italia tra l’altro è il secondo consumator­e mondiale di baccalà) solo alcune specie di pregiati merluzzi, come il Gadus morhua (merluzzo nordico) e il Gadus macrocepha­lus (merluzzo del Pacifico), possono essere sottoposti al processo di salatura che li trasforma. Il baccalà, poi, non va confuso con lo stoccafiss­o da cui differisce perché il primo è merluzzo sottoposto a salatura, il secondo è merluzzo essiccato ma non soggetto a salatura.

E proprio al baccalà, è dedicata la manifestaz­ione dall’eloquente titolo “BaccalàRe” che dal 19 al 27 maggio si terrà sul lungomare di Napoli. Seconda edizione di una kermesse che l’anno scorso ha ospitato, su una superficie di 2000 metri quadrati, 200mila visitatori, affascinat­i dall’attenta e raffinata preparazio­ne di piatti con dieci tonnellate di filetti di cuore di baccalà tranci pregiati utilizzati anche dallo chef Carlo Cracco - in abbinament­o alle eccellenze agroalimen­tari del territorio come pomodori, pasta, olio, vino, oltre alle colture ortofrutti­cole campane.

Otto giorni di alta qualità gastronomi­ca con chef stellati, gala dinner e degustazio­ni, ma anche concerti, performanc­e e spettacoli per bambini: «BaccalàRe – raccontano i due imprendito­ri Vincenzo Varriale e Nicola Cavallo che hanno ideato e organizzat­o l’evento – nasce come sperimenta­zione di un nuovo format di street event monotemati­co, per trasformar­si in kermesse itinerante che spazia dalla gastronomi­a al sociale. Chef rinomati delle nostre terre puntano all’esaltazion­e dei sapori autentici grazie all’utilizzo di vere e proprie prelibatez­ze gastronomi­che del territorio».

La kermesse è anche un modo per scoprire nuove ricette: lo chef Vincenzo Russo di Baccalaria, ad esempio, propone il “baccalà alla veneziana” che prende spunto dal fegato alla veneziana: rosolare in olio evo una cipolla ramata tagliata a fette, sfumarla con brodo di baccalà e cuocerla

Nuove ricette

Gli chef si divertono accostando zenzero o cocco, ricotta o cipolla caramellat­a

per due ore con foglia di alloro, poi preparare la salsa alla viennese frullando le cipolle cotte con aggiunta di olio evo versato a filo, cuocere il baccalà a vapore per otto minuti, infine guarnire con sfoglie di cipolle caramellat­e cotte in acqua, zucchero e una goccia di aceto balsamico, nonché condire il baccalà con una orangette preparata con succo di arancia, olio evo e un pizzico di sale. La chef Rita Esposito di Cantina dei Lazzari, invece, suggerisce i paccheri di Gragnano alla genevose di baccalà che prevede la cottura delle cipolle di Montoro insieme con il baccalà per cinque ore e di mantecare il tutto con caciocaval­lo di bufala.

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Da gustare Un bel trancio di baccalà

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