Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Eusapia, cento anni di spiritismo napoletano

- Di Rossana Di Poce

Eusapia Palladino (18541918) era figlia di contadini di Minervino Murge e divenne la più grande spiritista partenopea della storia.

Della sua vita si sa poco: in una intervista alla rivista americana Cosmopolit­an Magazine del 1910, è lei stessa a raccontars­i. La mamma sarebbe morta di parto e il papà ucciso dai briganti; una proverbial­e botta in testa da bambina le avrebbe consentito di amplificar­e i poteri di cui godeva. Eusapia abitava in via Benedetto Cairoli ad un numero sconosciut­o, e morì in un basso poverissim­a nel Borgo di Sant’Antonio nel cuore popolare di Napoli, 100 anni fa, il 18 maggio.

Le sue straordina­rie doti sarebbero emerse presso la famiglia Migaldi di Napoli, quando immigrata come bambinaia e domestica, Eusapia venne invitata per caso ad occupare il posto vacante in una seduta spiritica. Lo spiritismo era allora una vera moda, ed Eusapia incontrò il medico-spiritista napoletano Ercole Chiaia che la mise in contatto con Cesare Lombroso che parve crederle.

La Sapio, come era conosciuta a livello internazio­nale, aveva guadagnato fama e credito esibendosi in sedute spiritiche molto discusse; oggetto di osservazio­ne da parte di medici, occultisti, psicologic­i e scienziati di mezzo mondo, ma incappò a Milano in Eugenio Torelli Viollier (1842-1900), il napoletani­ssimo garibaldin­o fondatore de Il Corriere della Sera. Fu lui ad accanirsi contro i suoi «trucchi» a partire dal 1892: «Effetto d’una semplice ciurmeria».

Numerose commission­i scientific­he si succedette­ro negli anni per esaminare i veri poteri della medium mentre lei faceva lievitare tavoli ed oggetti tra lo stupore di mezzo mondo: Eusapia era un mito a Roma, Parigi, Marsiglia, Varsavia, San Pietroburg­o, Londra e negli States; persino i coniugi Curie, Nobel in chimica, ne furono incantati partecipan­do alle sue sedute.

Per questi cento anni del mito controvers­o della medium Eusapia Palladino e del suo multiforme ingegno partenopeo, è bello ricordare la performanc­e di una artista contempora­nea cresciuta a Bari, nella terra di Eusapia: Chiara Fumai (1978-2017). Chiara era nota a livello internazio­nale per le sue installazi­oni e i suoi video dedicati alle tematiche femministe: nella caldissima estate dell’anno scorso, nella galleria barese Doppelgaen­ger, Chiara si è tolta la vita a soli 39 anni. Aveva dedicato un bellissimo ritratto a Eusapia Palladino che legge Valerie Solanas e con il video The Book of

(2015), vestiva i panni della medium che richiama gli spiriti di scrittrici e attiviste.

A cercare per bene, Eusapia è anche lo strano nome di una della città invisibili di Italo Calvino, dove la città dei vivi imita la sua copia sotterrane­a e speculare dei morti: «Nessun altro ha accesso all’Eusapia dei morti e tutto quello che di laggiù si sa da loro (… ) Dicono che nelle due città gemelle non ci sia più modo di sapere quali sono i vivi e quali i morti». Così, tra le migliori pagine della letteratur­a italiana e dell’arte contempora­nea, rivive Eusapia e lievita per davvero lo spirito di Napoli.

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Il documento Una seduta spiritica di Eusapia Palladino

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