Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Peppino Di Capri: «Festeggio al San Carlo 60 anni di carriera»

L’artista si esibisce domani sera al Massimo napoletano per i sessant’anni di carriera, ma è già stata fissata una seconda data per il 9 giugno «Sto lavorando sulla mia timidezza per affrontare il tempio della musica»

- Di Anna Paola Merone

Come vive il tempo che passa?

«Con grande scioltezza. Valuto i traguardi raggiunti, faccio bilanci, elaboro riflession­i. Mi metto di fronte alle molte cose che ho fatto e il giudizio che ne viene fuori è positivo. Trovo giusto anche che ci siano stati alti e bassi, momenti diversi. E ogni volta mi ripeto che rifarei le stesse cose daccapo». Peppino Di Capri festeggia i sessant’anni di carriera al teatro San Carlo. Sold out la serata di domani e raddoppio, con una seconda data, il 9 giugno. Un live evento nel corso del quale l’artista si esibirà con un’orchestra diretta dal figlio Edoardo Faiella.

Ha incomincia­to con i Rockers e cantava ‘’Nun è peccato’’ ....

«Era il 1958 e questo 45 giri vendette un milione di copie. Partiremo da lì per raccontare una storia in musica con “Roberta”, “Champagne”, “Let’s Twist Again” che è stato il mio primo disco d’oro con un milione e duecentomi­la copie vendute. Ma anche “St. Tropez twist”, “Voce ‘e notte”, “Un grande amore e niente più” con cui vinsi Sanremo nel 1973. E ancora avanti, fino ad oggi».

In una carriera che ha incrociato platee internazio­nali

«Ho un lavoro che amo e che mi ha portato in tutto il mondo. Sono appena stato in tour in America Latina e a breve tornerò in Brasile per la quinta volta negli ultimi due anni. Nel 1961 mi sono esibito per la prima volta alla Carnegie Hall di New York...».

La sua musica e la sua voce sono quelle di sempre, lei intanto ha smesso di tingersi i capelli.

«Una scelta liberatori­a, che consiglio a tutti. Ho scoperto di esercitare il fascino dell’uomo brizzolato che, mi creda, è davvero notevole. Cerco di fare proseliti fra tutti i miei amici. Ma non sempre riesco».

Quanti le chiedono quale canzone preferisce?

«Tutti. E mi rendo conto che per ciascuno ogni canzone ha un significat­o, un potere evocativo. Noi artisti siamo portati a rispondere che la canzone più bella è sempre l’ultima, poi magari recuperiam­o il senso e l’originalit­à di vecchi successi che davamo per scontati. Io amo molto ‘’I miei capelli bianchi’’, la mia cinquecent­esima canzone che riflette questo mio momento. La notte resto sveglio, penso e vengono fuori consideraz­ioni che sono finite in un testo che sento appartener­mi molto».

Lei ha fatto moltissime cose nella vita. Ho scoperto che aveva un cantiere nautico con lo stesso nome della sua etichetta discografi­ca.

«La Splash marine, sì. Un hobby che mi ha divertito molto e al quale mi sono dedicato con un gruppetto di amici. Io disegnavo le barche e, ammetto, ero un fissato per la qualità. Insomma costavano un botto perché erano davvero il meglio del meglio, con i materiali migliori: volevo la perfezione. Ho fatto anche una fiera a Genova e un paio di saloni a Napoli. Poi la falegnamer­ia dove era il cantiere è stata messa in vendita. Io l’ho acquistata e lì ho realizzato la sala di incisione».

Quanto la emoziona esibirsi al San Carlo per una occasione così speciale?

«Ammetto che sto lavorando sulla mia innata timidezza, per affrontare una serata che sarà sicurament­e unica. L’affetto della gente mi fa venire i brividi ed è un orgoglio poter cantare e suonare in un tempio musicale come quello del San Carlo. Che aveva comunque già aperto ad alcuni miei colleghi. Durante una cena, per un caso, mi è stato proposto questo palcosceni­co mentre io ero lì lì per chiederlo. Un incontro di intenzioni, desideri e anche un grande sogno che si avvera».

Le contaminaz­ioni artistiche le piacciono?

«Sono interessan­ti e aiutano certamente a portare in un posto come il teatro San Carlo persone che probabilme­nte non ci andrebbero per assistere ad un concerto o per un’opera lirica».

Approva dunque anche lo spettacolo su Maradona?

«No, il calcio deve restare nei luoghi riservati al calcio. Sono assolutame­nte contrario a queste forzature. Il San Carlo deve comunque restare un tempio delle arti».

Mica sta pensando di ritirarsi?

«Non ci penso affatto. Finche ho la voce che Dio e i miei genitori mi hanno regalato vado avanti con gioia».

La mia canzone preferita? Ciascuna ha un potere evocativo ma la più bella è sempre l’ultima

Vivo questo momento con grande scioltezza, valuto i traguardi raggiunti, faccio bilanci

 ??  ??
 ??  ?? Qui sopra, Peppino Di Capri che festeggia domani al San Carlo i sessant’anni di carriera
Qui sopra, Peppino Di Capri che festeggia domani al San Carlo i sessant’anni di carriera

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy