Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sarri e la strategia dell’attesa Ma De Laurentiis ha fretta e può decidere per l’esonero
L’allenatore aspetta il Chelsea, ma il Napoli ha già il sì di Ancelotti
Non ha pianto soltanto Maurizio Sarri, domenica scorsa al termine di Napoli-Crotone, sia in campo che dopo nello spogliatoio. Visibilmente emozionati in tribuna anche il figlio e la moglie dell’allenatore del Napoli. Quest’ultima non assisteva a una partita a Fuorigrotta da almeno un anno e mezzo. La famiglia, dunque, era lì con lui ad assisterlo evidentemente all’addio più difficile della sua carriera. Ma di addio si è trattato? Una domanda alla quale una risposta ufficiale non si può ancora dare. Sarri ha chiesto due giorni per sciogliere definitivamente la riserva (probabile che domani incontri De Laurentiis), ma il presidente ha già dato il «time out». Aspetta una sua risposta da gennaio, ed è evidente che sia seccato dal tira e molla dell’allenatore al quale ha proposto il doppio dell’ingaggio e ha anche garantito una squadra competitiva.
Il punto è che Sarri probabilmente non ha certezza che ci sia un club che entro il 31 maggio paghi la clausola di otto milioni al Napoli (il Chelsea ha bisogno di tempo e la proposta dello Zenit, reiterata in settimana, non lo intriga in maniera particolare) e continua a riflettere. Il suo staff, i giocatori e le persone a lui più vicine hanno iniziato le vacanze nella più totale incertezza. La situazione però dovrà sbloccarsi e anche a breve, e chissà che non sia proprio Aurelio De Laurentiis a decidere anche per lui. Le opzioni sono due: tenerlo fermo e portare a termine la trattativa con un altro allenatore oppure pagare la penale di cinquecentomila euro ed esonerarlo. Gli farebbe probabilmente un regalo, ma consentirebbe alla società di iniziare concretamente a programmare il futuro. Carlo Ancelotti resta la primissima scelta del patron azzurro. I contatti sono frequenti, Dal suo entourage filtra la volontà d’accettare le avances del Napoli, l’intesa di massima sarebbe su un contratto biennale più l’opzione di un anno a 4 milioni a stagione più bonus, sul progetto tecnico le parti hanno già discusso della possibilità di cedere Mertens e Jorginho e reinvestire il denaro incassato sugli acquisti necessari per potenziare l’organico. Ancelotti si è sincerato di due conferme in particolare, quelle di Koulibaly e di Insigne. Il progetto Napoli gli piace, è abbastanza motivante. Così come per l’ex allenatore del Bayern è stimolante tornare in Italia in una squadra che negli ultimi anni è stata la diretta concorrente della Juventus, unico club dove Ancelotti non ha vinto. I presupposti ci sono tutti, anche se De Laurentiis non tralascia altri profili internazionali (Emery e Fonseca). Tutto però, come detto, ruota attorno a Sarri.
Il tecnico toscano ha da tempo maturato l’idea di andare via dal Napoli, non ritiene il progetto tecnico di De Laurentiis che consiste nel realizzare plusvalenze e nel valorizzare giovani talenti in un contesto competitivo così interessante da continuare la sua avventura. Sarri è preoccupato dalle clausole dei giocatori a lui più cari e dalle eventuali cessioni. Lo Zenit è fortemente interessato a lui, la scorsa settimana una delegazione del club russo, composta dall’avvocato Dini e dai due candidati alla presidenza Mitrofanov e Dyukov ha incontrato Sarri a casa sua, proponendogli un contratto di 4 milioni più bonus e dichiarando anche la disponibilità a pagare la clausola rescissoria per liberarlo dal Napoli. Sarri è, quindi, inserito in una contesa interna allo Zenit, l’ex presidente Fursenko, criticato per aver speso tanto senza portare a casa buoni risultati con Mancini, lavora sull’ex ct dell’Olanda Advocaat e su Semak, attuale allenatore dell’Ufa. Allo Zenit San Pietroburgo Sarri piace sin dalla scorsa estate, ma l’ipotesi russa, però, non lo convince. Dai racconti di Spalletti e Mancini non filtra grande entusiasmo e soprattutto l’idea di finire alla periferia del calcio europeo non lo stuzzica, l’unica forte motivazione sarebbe rappresentata dall’aspetto economico. Sarri valuta questa proposta ma contestualmente spera ancora nel Chelsea, è nelle grazie di Abramovic ma non ha certezze sulla trattativa, non sa se andrà in porto e non conosce soprattutto i modi e i tempi. E quindi valuta, medita e riflette. Non ha più stimoli ma non ha neanche più tempo.
Time out Il presidente azzurro è stato chiaro: non c’è più tempo, domani potrebbero vedersi
Le offerte Lo Zenit ha rinnovato la proposta, ma il tecnico non è intrigato dall’idea di andare in Russia