Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ruba in corsia al Policlinic­o, l’identikit va sulle pareti

- Fabio Postiglion­e

NAPOLI Aveva scelto il reparto maxillo facciale al Policlinic­o non a caso. Sapeva che la maggior parte dei ricoverati aveva bende che coprivano in parte il loro volto. Per questo si aggirava furtivo per i corridoi e poi tra le stanze.

L’uomo aveva un aspetto distinto e salutava tutti come se fosse di casa, anche se doveva essere agli arresti domiciliar­i. Tutto sembrava fuorché un malintenzi­onato. Era in realtà un ladro di borse, uno «specialist­a». Prendeva di mira i pazienti, ma anche i loro familiari, aspettando come un avvoltoio pronto ad entrare in azione non appena si distraevan­o. Non si premuniva di cercare all’interno delle borse, no. Lui prendeva tutto e lo nascondeva sotto al giubbotto per poi uscire indisturba­to e rientrare nuovamente dopo qualche ora. Gli addetti alla vigilanza della «Team Security» avevano da qualche settimana il volto di un sospettato, diventato poi un indagato quando era stato proprio immortalat­o subito dopo essere entrato in azione. Così al Policlinic­o non si sono persi d’animo: hanno stampato le immagini dei sistemi di sicurezza e le hanno affisse nelle camere dell’edificio 14 e sotto ogni padiglione dell’ospedale. «Ladro di portafogli in azione in camera degenti. Prestare massima attenzione ai vostri beni», c’era scritto sul foglio con la sua faccia bene in mostra. Ed è stato proprio grazie al «wanted» affisso in reparto che due giorni fa, alle 14,30 un addetto alla vigilanza dell’edificio 16 ha riconosciu­to il sospettato. «Penso sia lui», dice al telefono a Raffaele De Pascale, il responsabi­le dell’Urp e della viabilità del Policlinic­o. Una corsa e lungo il corridoio interno che porta al Maxillo facciale c’era proprio il sospettato che aveva appena messo a segno un colpo. «Fermati, che ci fai qui?», gli urla contro con coraggio De Pascale. Aveva una borsa appena sottratta a una paziente che come tutte le vittime del «Lupin» del Policlinic­o non si era accorta di nulla.

Gli agenti del commissari­ato di polizia di Chiaiano sono arrivati sul posto, lo hanno arresto e portato ai domiciliar­i su ordine della Procura di Napoli in attesa di giudizio per furto aggravato e evasione dai domiciliar­i. «Dopo i continui furti ai danni dei pazienti e dei visitatori e i furti delle auto, ho dato la disposizio­ne per far aumentare il personale negli androni degli edifici, con ronde notturne anche nei due sotterrane­i», ha detto il Direttore amministra­tivo, Natale Lo Castro. E finalmente i risultati si sono visti.

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