Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Spiego io al Pd che significa osare»

«Impegno ma senza partiti. Sarò a Pianura, ma non sono renziano»

- Di Simona Brandolini

«Ci vado perché è un’iniziativa nobile, mi interesso da anni di questi argomenti. Federico (Arienzo) mi ha raccontato l’iniziativa e mi è piaciuta. Lo faccio con amore. Chi si muove e dà speranza fa bene».

Ora uno potrebbe pensare di Antonio Prestieri, al secolo Maldestro, di mestiere cantautore, che è l’ennesimo artista corteggiat­o dalla politica. Siete fuori strada.

Sabato parteciper­à ad Harambee a Napoli, a Pianura, con il democrat Matteo Richetti. La sua parola d’ordine è osare. Perché?

«L’ho scelta io. Osare è la parola della mia vita, fondamenta­le nel mio percorso personale (è figlio di un boss di Scampia). Tutti i giorni mi aiuta a fare il passo in avanti e non avere paura. Altrimenti si resta nel passato, in quattro mura. Osare è un po’ più di sperare, è una parola di guerra. Mia mamma mi ha insegnato ad andare avanti e a sognare in grande. Da quel modo di vedere ho costruito un mio percorso».

Che rapporto ha con la politica?

«Parlando con Federico Arienzo gli ho detto: vengo perché quando ci sono i giovani e si parla di legalità non esiste bandiera. Ho un rapporto con la politica burrascoso. Sono apartitico, non apolitico. Quello che vedo in giro mi fa diventare vecchio a 33 anni. Se uno avesse idee nuove...».

Il presidente della Repubblica ha appena dato l’inca-

rico a Giuseppe Conte. Cosa c’è di più nuovo di un governo pentaleghi­sta? La rasserena o la preoccupa?

«Rasserena è una parola grossa. Anche questa volta ci sarà un premier che non abbiamo eletto noi, neanche in Parlamento. Anche stavolta al governo andrà qualcuno che noi non abbiamo scelto. Ma assistiamo impassibil­i davanti alla tv o al pc. Non me ne vogliano le persone che soffrono la fame, che sono tantissime ormai in Italia, ma noi non reagiamo perché alla fine stiamo bene. Ci accontenti­amo dell’aperitivo in piazza Bellini. Allora ci mettono chiunque e andiamo a votare. Votiamo per inerzia. Non votiamo più per il cambiament­o reale. Lega e 5 Stelle sono partiti completa-

mente opposti che stanno insieme. E fanno pure il governo e ora staranno lì a spartirsi i ministri».

Insomma non la convince neanche Di Maio.

«Alla fine Di Maio ha fatto accordi, quindi aveva ragione Andreotti: il potere logora chi non ce l’ha. Può darsi che mi sbagli, ma se fino a ieri hai parlato di rivoluzion­e e ora stai nei Palazzi a dividerti le poltrone qualcosa non torna. Stanno dicendo: armiamoci e ‘jate».

Le piace la parola speranza, ma non ce n’è molta nelle sue parole.

«Per forza, mi chiede del governo. Vede io faccio parte di una generazion­e che ha giocato col terreno. Oggi c’è l’isolamento non l’appartenen­za.

Tutti i giorni la capacità di guardare avanti mi aiuta a non avere paura, altrimenti si resta nel passato, in quattro mura

” Non mi ritengo pessimista ma realista, oggi se ti vuoi acculturar­e devi pagare la pay tv, altrimenti c’è Barbara D’Urso

Per me essere un individuo è stato essere unico, ora è essere soli. La rivoluzion­e con i social, che però non sono uno strumento democratic­o. Permette una parolaccia? Le palle hanno saltato una generazion­e».

Lei è di sinistra?

«Se sinistra vuol dire amore allora lo sono. Diceva Gaber che qualcuno pensava di essere comunista perché credeva di poter essere felice solo se lo erano anche gli altri. Per me conta l’amore, lo stare insieme. Quanto al comunismo non ha funzionato, del fascismo non ne parliamo. Allora ci vorrebbe un’altra grande idea. Io non la ho».

Ma va ad un’iniziativa del Pd.

«Mai stato del Pd. Come fai a essere renziano? Renzi ignora troppe cose. Andreotti ha fatto il male di questo Paese, ma ci potevi parlare, lo ascoltavi, lo capivi, sapevi che aveva studiato. Qua sono come le letterine in television­e. Bella faccia e belle parole. Stop».

Glielo devo dire: è un inguaribil­e pessimista.

«Non sono pessimista sono realista. Oggi se ti vuoi acculturar­e devi pagare la pay tv. Altrimenti ti tocca Barbara D’Urso. Che speranza vuoi avere se la gente sceglie il Grande Fratello piuttosto che la storia di Aldo Moro? Io vengo da Scampia, se non mi davano un libro e un pc facevo il palo in questo momento».

Lei ha sempre preferito Gaber a Pino Daniele. Un napoletano atipico. Come sta Napoli in questo momento?

«Come sta Napoli? Apparentem­ente vedi il turista per strada e sei felice. Tutta la sua bellezza, enorme, viene persa perché il napoletano ha alzato i muri intorno a sé. Non valica i confini. Come il movimento musicale che c’è: che movimento è se dopo Terzigno nessuno ti conosce? Io, per esempio, sono andato a Milano a registrare il mio nuovo disco. Perché qui siamo approssima­tivi. Teniamo, cultura, bellezza, potremmo essere i padroni della scena ma ce ne dobbiamo andare. Pensi un po’ che il mio sogno più grande è vedere in un film un napoletano che parli l’italiano».

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 ??  ?? Il personaggi­o Maldestro, nome d’arte di Antonio Prestieri, è un cantautore napoletano. Dopo aver vinto molti premi, nel 2017 a Sanremo con Canzone per Federica è arrivato secondo tra le nuove proposte
Il personaggi­o Maldestro, nome d’arte di Antonio Prestieri, è un cantautore napoletano. Dopo aver vinto molti premi, nel 2017 a Sanremo con Canzone per Federica è arrivato secondo tra le nuove proposte

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