Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bambino di dieci anni con il coltello in classe

Terrorizza­ti gli amichetti. Denunciato il padre

- Postiglion­e

«Sai cosa ho nello zainetto? Un coltello, lo vuoi vedere?». È stata questa la confession­e che un bimbo di 10 anni ha fatto al suo amichetto quando si è seduto al banco accanto a lui alle 9 di ieri mattina. «Hai un coltello? Non ci credo», gli ha detto. E lui lo ha preso tra l’incredulit­à di tutti gli altri amici che si sono ammutoliti: «Eccolo, questo è il coltello». Era vero. Quel coltello Fabrizio, dieci anni ad ottobre, lo ha portato in classe prendendol­o da un cassetto di casa sua. Dieci centimetri per 6,5 di lama che avrebbe potuto uccidere chiunque. Terrorizza­ti i suoi amichetti e anche le maestre che non sapevano cosa fare. Denunciato il padre.

NAPOLI «Sai cosa ho nello zainetto? Un coltello, lo vuoi vedere?». È stata questa la confession­e che un bimbo di 10 anni ha fatto al suo amichetto quando si è seduto al banco accanto a lui alle 9 di ieri mattina. «Hai un coltello? Non ci credo», gli ha detto. E lui lo ha preso tra l’incredulit­à di tutti gli altri amici che si sono ammutoliti: «Eccolo, questo è il coltello».

Era vero. Quel coltello Fabrizio, dieci anni ad ottobre, lo ha portato in classe prendendol­o da un cassetto di casa sua. Dieci centimetri per 6,5 di lama che avrebbe potuto uccidere chiunque e che in un attimo ha fatto piombare nel panico non solo i piccoli alunni di una quinta elementare di una scuola a San Giovanni a Teduccio, ma anche la maestra e la direttrice scolastica che non sapevano come comportars­i, cosa fare. «Perché hai portato quel coltello con te?», gli ha chiesto l’inse- gnate di italiano. «Era a casa, volevo farlo vedere ai miei amici». È poi scoppiato il lacrime, quello che doveva essere un gioco si è trasformat­o in pochi attimi in un dramma perché ha compreso la gravità della situazione.

Alla maestra è stato proprio lui a dirlo perché il suo amichetto, impression­ato, aveva giurato di dirglielo non appena l’avrebbe vista arrivare in aula. E prima che lui lo facesse Fabrizio ha alzato la mano. «Maestra ho portato un coltello, è qui con me». L’incredulit­à ha lasciato spazio all’ansia quando quella lama è fuoriuscit­a dallo zainetto. Il piccolo Fabrizio è stato portato fuori dalla classe mentre è stata allertata la dirigente scolastica per cercare di capire come comportars­i. Il bambino piangeva per la paura e per quello che aveva fatto: «Scusa maestra, non lo dite a papà».

La cosa giusta da fare era chiamare la polizia che è arrivata sul posto pochi minuti dopo accertando che il bambino aveva il coltello, che lo aveva preso dalla casa del papà e che aveva voglia di mostrarlo ai suo amici per prenderli in giro. Nessun intento diverso, nessuna minaccia, ma una circostanz­a molto grave che attesta ancora una volta quanto sia facile per i bambini maneggiare armi e trovarle in casa. Ma c’era un motivo: quel coltello era a casa di Fabrizio perché il papà era un conciatore di pelli e lo usava per lavoro ma non era custodito. Il genitore è stato chiamato dalla polizia e con la moglie è arrivato a scuola in pochi minuti. I due hanno visto il bambino seduto su una sedia in presidenza e ancora lacrimava. «Suo figlio è arrivato in classe con un coltello di dieci centimetri», gli hanno detto gli agenti del commissari­ato di San Giovanni. L’uomo ha chiesto scusa a tutti per il gesto del suo bambino ma ha comunque rimediato una denuncia per omesso controllo.

Una situazione triste che ha portato la scuola a programmar­e un consiglio d’istituto per cercare di comprender­e come poter arginare e prevenire altre situazioni simili.

Il pianto

È stato lo stesso scolaro in lacrime a riferire alla professore­ssa di esserne in possesso Poi è stata chiamata la polizia a scuola

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Zaino in spalla Scolari all’esterno di una scuola, sotto un coltello

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