Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I No box si appellano al soprintendente Garella: valuteremo l’utilità del progetto
Stop ai carotaggi in piazza degli Artisti. Autorizzazioni rilasciate nel 2010, i residenti: «Non più efficaci»
NAPOLI «Evidenziato che il parere della Soprintendenza archeologica è datato 16 aprile 2010 e che l’intervento non è iniziato entro i cinque anni da tale data… si è convenuto di chiedere alla Soprintendenza archeologica di esprimersi sul permanere dell’efficacia del provvedimento citato e di disporre lo slittamento del cronoprogramma». E’ un passaggio del provvedimento con il quale l’architetto Alfonso Ghezzi, funzionario della Municipalità Vomero–Arenella, sospende il prosieguo dei carotaggi in piazza degli Artisti.
Quelli che erano iniziati la settimana scorsa, tra polemiche e proteste dei No box, e che rappresentano la fase preliminare della realizzazione del maxiprogetto proposto dalla cooperativa edilizia “Napoli 2000” di costruire circa 850 garage nel sottosuolo tra via De Bustiis, via Tino da Camaino e piazza degli Artisti.
Parziale vittoria
Lo stop segna una vittoria, sia pure provvisoria, dei Nobox. Sancisce, infatti, che erano nel giusto, la settimana scorsa, quando sostenevano che i primi carotaggi non avrebbero dovuto essere effettuati perché non c’erano tutte le autorizzazioni necessarie. E’ stato proprio un esposto presentato da loro a determinare il 22 maggio la convocazione della riunione a Palazzo San Giacomo durante la quale Comune e Municipalità hanno deciso di fermare le sonde e le trivelle dell’impresa incaricata di effettuare i sondaggi dalla cooperativa edilizia. Si attende ora di capire cosa deciderà la Soprintendenza, otto anni dopo aver rilasciato il primo parere favorevole all’intervento.
Il sovrintendente
Non si sbilancia il Soprintendente Luciano Garella. «Da una parte — dice — bisogna considerare che ci sono delle autorizzazioni emesse da noi all’epoca e non possiamo fare finta di non averle date. D’altro canto è pur vero che quel che pareva utile all’epoca oggi forse sembra esserlo meno. Noi su alcune cose ci siamo espressi cercando di migliorare la fase progettuale con un buon accordo dei richiedenti. Vediamo adesso cosa è conte- nuto nelle carte e poi ci poniamo il problema se possiamo migliorare». E’ una storia che parte da lontano quella dei garage della discordia. Precisamente dal 2010, quando il progetto fu approvato da Rosa Russo Iervolino in qualità di commissario ai parcheggi. Sin da allora si è scatenata una battaglia a colpi di carta da bollo, diffide, denunce e proteste in piazza. Da una parte la coop “Napoli 2000” che si propone di costruire i garage sotterranei e vorrebbe venderli al prezzo di almeno 50.000 euro ciascuno. Dall’altra parte gli ambulanti dello storico mercatino di Antignano i quali temono che il mega cantiere arrecherà un danno irreparabile alle loro attività. Hanno stretto un’alleanza con un gruppo di residenti della zona, con attivisti di varie associazioni ambientaliste, con esponenti della sinistra antagonista. Il composito partito del “no” annovera anche i 5 Stelle. I contrari ai garage paventano rischi per la stabilità dei palazzi che affacciano sull’area dello scavo e sottolineano che, in un’ottica di mobilità sostenibile, non è di box privati che necessita la città, ma di parcheggi pubblici
di interscambio.
Il Consiglio di Stato
La cooperativa ha dalla sua una sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato il provvedimento con il quale la giunta de Magistris aveva «congelato» il maxi intervento, senza però mai annullarlo. I No Box confidano adesso nella Soprintendenza ed incalzano la giunta de Magistris, che più volte si è espressa pubblicamente contro l’intervento ed ha sostenuto che nelle autorizzazioni rilasciate otto anni fa sono stati omessi passaggi significativi, tra i quali la valutazione di impatto ambientale della Regione. Ad oggi, il Comune ha stipulato una convenzione con “Napoli 2000”, per ottemperare alla sentenza del Consiglio di Stato, ma non ha ancora rilasciato il permesso a costruire.