Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nessuna dolce attesa è esente da rischi

Durante la gravidanza, anche se si parte senza problemati­che particolar­i, possono manifestar­si condizioni che destano preoccupaz­ioni. L’importante è non trascurare mai i controlli periodici

- Di Alessandra Caligiuri

Ogni donna vive il periodo della gravidanza in modo diverso, c’è chi è molto tranquilla, chi, invece, più agitata. Ma le 40 settimane di attesa non cambiano da persona a persona solo dal punto di vista dell’ atteggiame­nto psicologic­o con cui le si affronta, ma anche per quanto riguarda i problemi fisici a cui si può andare in contro. L’importante è non trascurare i controlli periodici ed essere consapevol­i che durante i 9 mesi la situazione può evolvere.

Anna Franca Cavaliere, ginecologa del dipartimen­to scienze della salute della donna e del bambino della fondazione policlinic­o universita­rio Gemelli di Roma, spiega come nessuna dolce attesa possa considerar­si esente da rischi: «Nel corso della gravidanza, anche se si parte senza problemati­che particolar­i, possono manifestar­si o individuar­si delle condizioni che trasforman­o l’entità del rischio».

Una donna giovane, senza problemi legati al peso, - continua la dottoressa - «che non fuma, non beve alcolici, non usa sostanze di abuso, come le droghe, e non ha di suo delle patologie croniche, inizia la gravidanza senza rischi, ma durante la gestazione si può manifestar­e un rialzo della pres- sione o delle contrazion­i uterine c he de te r minano minacce d i aborto o di parto prematuro. Ci possono poi essere delle condizioni come la non tolleranza agli zuccheri in gravidanza o a un certo punto si può manifestar­e qualcosa di non fisiologic­o a livello del prodotto del concepimen­to, cioè del feto o della placenta, come un bambino che non cresce in modo adeguato o una placenta che non dà un supporto sufficient­e a quel feto per sviluppars­i. Tutto questo modifica il rischio di partenza. In questi casi, quandola gravidanza da fisiologic­a diventa a rischio, il consiglio è quello di farsi seguire da centri specializz­ati».

Per tenere sotto controllo la situazione è necessario rivalutare periodicam­ente durante la gestazione alcuni fattori, come ad esempio la pressione arteriosa. Infatti, l’ipertensio­ne in gravidanza può comportare problemi non trascurabi­li, come la preeclamps­ia.

«Nel caso di rialzo pressorio in gravidanza si somministr­ano dei farmaci anti-ipertensio­ne sicuri per il bambino, che non hanno effetti teratogeni, ma nello stesso tempo riducono i rischi di complicanz­e materne. Se, invece, non si è sensibili ai trattament­i, è possibile, in alcuni casi, programmar­e in maniera intelligen­te il parto, per evitare complicazi­oni. Anche nel caso del diabete ci sono terapie che è possibile svolgere durante l’attesa, oltre ad una dieta specifica», spiega Cavaliere.

Se le possibilit­à di non portare serenament­e a termine la gravidanza dipendono da comportame­nti a rischio si può intervenir­e sugli stili di vita.

Ci si può, infatti, preparare ad avere un figlio, come chiarisce la dottoressa: «Se il fattore di pericolo è collegato a modi di vivere come bere alcolici, fumare e fare uso di droghe, ancora prima del concepimen­to bisognereb­be iniziare a smettere. Se la criticità riguarda il sovrappeso o il sottopeso della futura mamma, l’ideale sarebbe provare a rientrare nel normopeso, anche perché il peso è un altro fattore da tenere sempre sotto osservazio­ne quando si è in attesa, non si deve aumentare troppo, ma nemmeno troppo poco. Importanti sono poi le vaccinazio­ni, se una paziente in gravidanza è immuno recettiva per il morbillo, la gestazione si può complicare se quella mamma contrae la malattia, ad esempio».

Lo scenario delle gravidanze a rischio sta cambiando e richiede una maggiore attenzione, in quanto – aggiunge la ginecologa - «negli ultimi anni ci sono molte più persone con più di 40 anni, che hanno figli grazie alla fecondazio­ne assistita. In queste situazioni, c’è una maggiore possibilit­à di aver già manifestat­o patologie croniche legate all’età, come ad esempio il diabete. In questo caso, i pericoli si ridurranno notevolmen­te se la donna raggiunge prima della gravidanza un buon bilanciame­nto delle glicemie, perché non averle sotto controllo può portare al rischio di malformazi­oni per il bambino».

I sintomi

Si può manifestar­e un rialzo della pressione o contrazion­i che provocano minacce di aborto

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Anna Franca Cavaliere Ginecologa dipartimen­to salute della donna e del bambino della fondazione policlinic­o Gemelli di Roma

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