Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Nessuna dolce attesa è esente da rischi
Durante la gravidanza, anche se si parte senza problematiche particolari, possono manifestarsi condizioni che destano preoccupazioni. L’importante è non trascurare mai i controlli periodici
Ogni donna vive il periodo della gravidanza in modo diverso, c’è chi è molto tranquilla, chi, invece, più agitata. Ma le 40 settimane di attesa non cambiano da persona a persona solo dal punto di vista dell’ atteggiamento psicologico con cui le si affronta, ma anche per quanto riguarda i problemi fisici a cui si può andare in contro. L’importante è non trascurare i controlli periodici ed essere consapevoli che durante i 9 mesi la situazione può evolvere.
Anna Franca Cavaliere, ginecologa del dipartimento scienze della salute della donna e del bambino della fondazione policlinico universitario Gemelli di Roma, spiega come nessuna dolce attesa possa considerarsi esente da rischi: «Nel corso della gravidanza, anche se si parte senza problematiche particolari, possono manifestarsi o individuarsi delle condizioni che trasformano l’entità del rischio».
Una donna giovane, senza problemi legati al peso, - continua la dottoressa - «che non fuma, non beve alcolici, non usa sostanze di abuso, come le droghe, e non ha di suo delle patologie croniche, inizia la gravidanza senza rischi, ma durante la gestazione si può manifestare un rialzo della pres- sione o delle contrazioni uterine c he de te r minano minacce d i aborto o di parto prematuro. Ci possono poi essere delle condizioni come la non tolleranza agli zuccheri in gravidanza o a un certo punto si può manifestare qualcosa di non fisiologico a livello del prodotto del concepimento, cioè del feto o della placenta, come un bambino che non cresce in modo adeguato o una placenta che non dà un supporto sufficiente a quel feto per svilupparsi. Tutto questo modifica il rischio di partenza. In questi casi, quandola gravidanza da fisiologica diventa a rischio, il consiglio è quello di farsi seguire da centri specializzati».
Per tenere sotto controllo la situazione è necessario rivalutare periodicamente durante la gestazione alcuni fattori, come ad esempio la pressione arteriosa. Infatti, l’ipertensione in gravidanza può comportare problemi non trascurabili, come la preeclampsia.
«Nel caso di rialzo pressorio in gravidanza si somministrano dei farmaci anti-ipertensione sicuri per il bambino, che non hanno effetti teratogeni, ma nello stesso tempo riducono i rischi di complicanze materne. Se, invece, non si è sensibili ai trattamenti, è possibile, in alcuni casi, programmare in maniera intelligente il parto, per evitare complicazioni. Anche nel caso del diabete ci sono terapie che è possibile svolgere durante l’attesa, oltre ad una dieta specifica», spiega Cavaliere.
Se le possibilità di non portare serenamente a termine la gravidanza dipendono da comportamenti a rischio si può intervenire sugli stili di vita.
Ci si può, infatti, preparare ad avere un figlio, come chiarisce la dottoressa: «Se il fattore di pericolo è collegato a modi di vivere come bere alcolici, fumare e fare uso di droghe, ancora prima del concepimento bisognerebbe iniziare a smettere. Se la criticità riguarda il sovrappeso o il sottopeso della futura mamma, l’ideale sarebbe provare a rientrare nel normopeso, anche perché il peso è un altro fattore da tenere sempre sotto osservazione quando si è in attesa, non si deve aumentare troppo, ma nemmeno troppo poco. Importanti sono poi le vaccinazioni, se una paziente in gravidanza è immuno recettiva per il morbillo, la gestazione si può complicare se quella mamma contrae la malattia, ad esempio».
Lo scenario delle gravidanze a rischio sta cambiando e richiede una maggiore attenzione, in quanto – aggiunge la ginecologa - «negli ultimi anni ci sono molte più persone con più di 40 anni, che hanno figli grazie alla fecondazione assistita. In queste situazioni, c’è una maggiore possibilità di aver già manifestato patologie croniche legate all’età, come ad esempio il diabete. In questo caso, i pericoli si ridurranno notevolmente se la donna raggiunge prima della gravidanza un buon bilanciamento delle glicemie, perché non averle sotto controllo può portare al rischio di malformazioni per il bambino».
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I sintomi
Si può manifestare un rialzo della pressione o contrazioni che provocano minacce di aborto