Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Da Sarri ad Ancelotti, così muta l’estetica

- Di Eduardo Cicelyn

Siamo tutti qui a interrogar­e il futuro del Napoli nel passaggio da Sarri ad Ancelotti. Sarebbe una questione per specialist­i del pallone, tuttavia da noi il calcio mai è stato e mai sarà solo un fatto pedatorio. Tramontato l’astro Maradona, l’avvento di Sarri ha impiantato in città una più moderna religione, conquistan­do molti nuovi adepti.

Il Chelsea pare abbia scelto Sarri (deve ancora risolvere con Conte) ma Sarri e De Laurentiis non si sono più parlati. Ed è certo che il presidente del Napoli adesso farà valere tutti i suoi diritti. De Laurentiis, premiato ieri mattina nell’aula Ciliberto della Federico II, nell’ambito di «Football leader» (ha ritirato il premio FInancial Fair Play), è stato chiarissim­o: «Ho comunicato alla stampa e quindi anche a lui “tempo scaduto”. Sono responsabi­le di un’azienda così particolar­e, non posso stare a disposizio­ne degli altri, dovrebbe essere il contrario. Ho dato un tempo e poi mi sono mosso». Il Chelsea se vuole Sarri dovrà pagare al Napoli entro il 31 maggio otto milioni di euro, il valore della clausola rescissori­a. «Nessuno mi ha chiamato. Io gli sconti non posso farli ad uno sì e ad uno no, io difendo i miei tifosi. La clausola difende le mie scelte, quando queste non vengono rispettate io modifico un contratto che è bilaterale. Mi chiedi più soldi e mettiamo la clausola, allora la clausola vale se l’hai inserita. Ora non vale più allora? E non mi piace questo concetto in una direzione sola».

De Laurentiis ha aspettato Sarri per tre mesi, gli aveva chiesto di restare con un aumento di ingaggio. Non ha mai ricevuto una risposta.

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