Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Assalto al «Pellegrini» Accusati in quattro di sequestro di persona
Decisive le immagini delle telecamere di sicurezza del presidio
Quattro li hanno già
NAPOLI identificati: fanno parte del branco di esagitati che nella notte tra domenica e lunedì hanno assaltato l’ospedale dei Pellegrini, nella Pignasecca, e si sono impadroniti di un’ambulanza per soccorrere un ragazzo vittima di un incidente stradale, peraltro già morto. Sono tutti maggiorenni e già noti alle forze dell’ordine.
La polizia, che ieri ha depositato una prima informativa in Procura, contesta loro i reati di sequestro di persona (a bordo del veicolo c’era infatti l’autista, costretto a guidare fino a via Porta Medina), lesioni e interruzione di pubblico servizio in concorso. Nelle prossime ore il pm dovrebbe procedere all’iscrizione nel registro degli indagati: il fascicolo, al momento sulla scrivania del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, che coordina l’ufficio notizie di reato, sarà assegnato a un sostituto che si occupa di reati predatori con la supervisione dell’aggiunto Rosa Volpe.
Decisive per identificare i responsabili dell’assalto sono state le immagini delle telecamere di sicurezza, che li hanno ripresi in volto da distanza ravvicinata. Immagini drammatiche, raccolte dalla polizia subito dopo il drammatico assalto, che raccontano bene la violenza esercitata dal branco e la paura provata dai presenti. I protagonisti dell’assalto hanno individuato un’ambulanza appena arrivata al pronto soccorso con un infartuato in codice rosso. Mentre la centrale del 118, avvertita da alcuni passanti, dirottava sul luogo dell’incidente altri due mezzi dagli ospedali Ascalesi e San Gennaro, i giovani aggressori, che probabilmente conoscevano Emanuele, hanno pensato di impadronirsi dell’ambulanza parcheggiata nel cortile del Pellegrini. Prima hanno provato a impadronirsi della barella sulla quale era adagiato l’infartuato: ma il personale in servizio, nonostante la tensione e il comprensibile spavento, è riuscito a bloccarli, facendo in modo che prendessero un’altra barella (non compatibile con l’ambulanza) che era stata assegnata a una persona in condizioni meno gravi.
Gli agenti del commissariato Montecalvario, coordinati dal sostituto commissario Tina Minucci, sono ora al lavoro per dare un nome anche agli altri giovani che si sono riversati in ospedale a bordo di scooter e hanno seminato il terrore tra i presenti, mettendo a rischio la vita dei pazienti più gravi. Il numero delle persone denunciate dovrebbe dunque aumentare nelle prossime ore. Intanto si indaga sulla dinamica dell’incidente mortale: una delle ipotesi è che la vittima, Emanuele, originario della Sanità, procedesse a forte velocità per evitare di essere fermato a un posto di blocco.
Poco prima, hanno riferito agli investigatori alcuni testimoni, il ciclomotore da lui guidato procedeva attraverso i vicoli dei Quartieri spagnoli parallelo a quello in sella al quale c’erano due ragazze, con le quali lui chiacchierava. Sembrerebbe che le ragazze siano state fermate per un controllo dalle forze dell’ordine e a quel punto lui abbia accelerato, per poi perdere l’equilibrio e cadere rovinosamente.
Per verificare le informazioni raccolte finora gli agenti avranno bisogno di tempo. Intanto approfondiscono, per scrupolo investigativo, i motivi per il quale Emanuele, che abitava da tutt’altra parte della città, si trovasse a quell’ora in giro in sella a uno scooter per i vicoli dei Quartieri spagnoli e in particolare nella zona di largo Barracche, considerata ad alto rischio criminale.
È stato un caso? Una visita ad amici o ad amiche? Interessi di altro tipo? Anche per rispondere a queste domande occorrerà qualche giorno.