Processo Mormile, il pg: ridurre la pena

NAPOLI Si avvia alla conclusione il processo di secondo grado nei confronti di Nello Mormile, il dj che nel luglio del 2015, sulla Tangenziale, fece inversione di marcia e provocò la morte di due persone: la fidanzata, Livia Barbato, promessa della fotografia che era in auto con lui, e Aniello Miranda, un piccolo imprenditore che all’alba andava al lavoro. Nel corso dell’udienza di ieri, il sostituto procuratore generale ha chiesto una condanna più lieve rispetto a quella di primo grado: 16 anni e mezzo anziché 20 anni. Un calcolo di tipo tecnico, dal momento che non ha messo in discussione il reato per il quale Mormile è stato condannato in primo grado, cioè duplice omicidio volontario. È proprio questo ciò che più sta a cuore ai genitori di Livia, assistiti dall’avvocato Andrea Raguzzino: sono certi che sia stato un gesto deliberato, anche se Mormile non ha mai chiarito. Prossima udienza l’8 giugno, quando discuterà appunto l’avvocato di parte civile. Il 12 toccherà ai difensori dell’imputato, Gaetano Porto e Stefano Montone, quindi la sentenza. Sul doloroso caso di Livia il giornalista Luca Maurelli ha scritto un libro, «Viaggio al centro della notte», che uscirà per Guida in luglio. Racconta la storia personale, i sogni, le ambizioni e l’amore della ragazza di Nello e ripercorre la vicenda giudiziaria con materiale inedito.