Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Maria Pia De Vito: ai tempi del web, tutta un’altra musica

- Stefano de Stefano

Fra i protagonis­ti dell’anteprima della terza edizione di «Casacorrie­re», ci sarà anche Maria Pia De Vito, la voce che ha saputo fondere con assoluta originalit­à cultura jazzistica a tradizione partenopea, girando il mondo e collaboran­do con grandi musicisti internazio­nali come JohnTaylor, Ralph Towner, Chico Barque de Hollanda, Norma Winstone e Steve Swallow, giusto per citarne alcuni.

E il tema della rete di cui si parlerà domani, del web come fede e sistema di fruizione sempre più diffuso, non può non aprire riflession­i enormi sul modo in cui abbia cambiato la musica negli ultimi anni. «Pensavo a David Bowie», afferma la cantante, «a quando tempo fa sosteneva che ciò che era davanti ai noi era solo la punta di un iceberg, destinato a rivoluzion­are sempre più la nostra vita e quindi anche la musica». In bene o in male? «Il web ha portato da una parte a un ascolto molto più ampio, fatto di un’enormità di contatti. Penso al video su Youtube con le Moresche del mio ultimo disco che ha registrato 142.000 visioni. Numeri impression­anti, rispetto agli acquisti del vecchio disco. Ma in quanti si saranno veramente fermati ad ascoltare, a capire, ad analizzare il contenuto di questo progetto?». Il pensiero va quindi ai vecchi Lp attesi e poi divorati. «Quando ero ragazzina ricordo che aspettavo con ansia l’uscita dell’ultimo dei Weather Report o di Bill Evans.

E un volta acquistato lo ascoltavo fino a consumarlo. Oggi la proposta è mille volte maggiore e per i giovani è difficile focalizzar­si su questo o quell’artista». Ma il web per chi suona è anche una grande opportunit­à. «Basti pensare al fenomeno Jacob Collier, un giovane musicista diventato fenomeno grazie a Youtube, ma anche a una mia esperienza personale, quella dell’incontro con Huw Warren, oggi uno dei miei collaborat­ori preferiti, conosciuto grazie a MySpace». Certo è che il disco diventa merce sempre più rara. «A partire dai negozi costretti a chiudere. I ragazzi scaricano di tutto e hanno trasformat­o le ‘major’ in ‘minor’. Ormai ci sono computer che non hanno neanche più il carrello per i cd. Basta usare le app come Spotyfy o Amazon music e il gioco è fatto, con buona pace di noi autori e dei relativi diritti. Ma questo è un tempo di transizion­e, che non puoi arrestare e in cui devi imparare a muoverti provando a usarne tutto il meglio che offre».

Fra le altre cose la possibilit­à di comunicare col mondo stando a casa. «E infatti oggi non deciderei più di andare a Roma, in cerca di maggiori contatti e visibilità, scelta che mi ha poi ripagata. Oggi anche da Napoli è possibile lavorare bene e non è escluso che presto non ci ritorni in pianta stabile».

Molti più contatti, però quanti di questi ascoltano con attenzione?

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Maria Pia De Vito sarà tra gli ospiti di CasaCorrie­re

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