Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Anche l’eleganza è un biglietto da visita
È un po’ più elegante, ha un profilo decisamente meno ruspante e una idea formale del vestire che sarà importante per le grandi occasioni che ci aspettano. L’immagine di Sarri, invariabilmente, è stata quella di un muratore che mette su pezzo su pezzo la squadra, fra malta e mattoni. Un agricoltore che ha messo le mani nella terra per coltivare il suo campo. E da muratore, agricoltore si è sempre presentato con una immagine che non è mai cambiata. Con Ancelotti siamo in una dimensione diversa, di respiro e di immagine internazionale. Ed essere di fronte a due personalità e a due modi di presentarsi così agli antipodi è stato un vantaggio per tutti quelli che erano legati a Sarri. È stato importante per superare in un solo giorno la nostalgia per un allenatore che in tre anni ci ha dato tante soddisfazioni, anche se in realtà non abbiamo vinto nulla. L’arrivo di Carlo Ancelotti è stato come un colpo di spugna improvviso ed efficacissimo sul nostro dolore, sulla nostalgia che pensavamo di provare ancora a lungo. E questa immagine nuova, questa immagine da manager che caratterizza l’intero staff di Carlo Ancelotti aiuta ad entrare in una dimensione nuova. Cosa resta di quel che è stato? Tante belle pagine di calcio. Io ero a Torino e ho applaudito e gioito al grande colpo di testa di Koulibaly. È stata una soddisfazione pari almeno ad un mezzo scudetto che ci ha ripagato dell’esito finale non positivo del campionato. Ma ora lo sguardo deve spingersi avanti: Aurelio De Laurentiis ha messo a segno un grande colpo. E siamo pronti ad una nuova immagine e grandi vittorie.