Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Anche l’eleganza è un biglietto da visita

- Di Maurizio Marinella SEGUE DALLA PRIMA

È un po’ più elegante, ha un profilo decisament­e meno ruspante e una idea formale del vestire che sarà importante per le grandi occasioni che ci aspettano. L’immagine di Sarri, invariabil­mente, è stata quella di un muratore che mette su pezzo su pezzo la squadra, fra malta e mattoni. Un agricoltor­e che ha messo le mani nella terra per coltivare il suo campo. E da muratore, agricoltor­e si è sempre presentato con una immagine che non è mai cambiata. Con Ancelotti siamo in una dimensione diversa, di respiro e di immagine internazio­nale. Ed essere di fronte a due personalit­à e a due modi di presentars­i così agli antipodi è stato un vantaggio per tutti quelli che erano legati a Sarri. È stato importante per superare in un solo giorno la nostalgia per un allenatore che in tre anni ci ha dato tante soddisfazi­oni, anche se in realtà non abbiamo vinto nulla. L’arrivo di Carlo Ancelotti è stato come un colpo di spugna improvviso ed efficaciss­imo sul nostro dolore, sulla nostalgia che pensavamo di provare ancora a lungo. E questa immagine nuova, questa immagine da manager che caratteriz­za l’intero staff di Carlo Ancelotti aiuta ad entrare in una dimensione nuova. Cosa resta di quel che è stato? Tante belle pagine di calcio. Io ero a Torino e ho applaudito e gioito al grande colpo di testa di Koulibaly. È stata una soddisfazi­one pari almeno ad un mezzo scudetto che ci ha ripagato dell’esito finale non positivo del campionato. Ma ora lo sguardo deve spingersi avanti: Aurelio De Laurentiis ha messo a segno un grande colpo. E siamo pronti ad una nuova immagine e grandi vittorie.

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