Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Circolo Ilva, sport e iniziative sociali A rischio il paradiso della classe operaia
Il sodalizio è sopravvissuto alla chiusura dell’acciaieria Lettera a Mattarella dei caschi gialli: tradizione da difendere
sport e altre fasce deboli. A breve incominceranno i campi scuola per i quali alle famiglie viene chiesto un contributo di 70 euro. Ma alcuni ragazzi seguiti dall’Unitalsi sono stati coinvolti a costo zero in una serie di iniziative.
Franco Iorio, pasionario e deciso a difendere il circolo da ogni assalto, si occupa del fronte sociale e ricorda i molti ragazzi speciali che di qui sono passati. In un luogo che non ha alcuna barriera architettonica e dove con la carrozzella si arriva fino alle canoe allineate in acqua. In una scuola di sport che ha tirato su atleti convocati per Olimpiadi, Paralimpiadi e mondiali.
La sfida di questa estate è concentrata nello spazio a ridosso dell’area demaniale, dove sarà realizzato un ristorante estivo. I proventi serviranno a sostenere le iniziative dei dinamici ex caschi gialli.
Questo sembra davvero il posto dove la classe operaia va in Paradiso. Sole, profumo di salsedine, panorama mozzafiato, il vento che soffia fra le pagliarelle. Lo hanno scoperto anche i posillipini snob e decisi a tutto pur di risparmiare qualche euro. Alcuni sono riusciti a diventare soci del circolo — basta essere presentati da un «anziano» e superare una semplice trafila — e ne utilizzano tutti i servizi. Giocano a tennis a costi irrisori, hanno un parcheggio auto a pochi passi dagli ormeggi di Bagnoli e una palestra a disposizione. «Sappiamo che fra tanti soci non tutti sono ex operai — racconta il presidente — ma per noi non fa differenza. Comprendiamo che servirebbe dare una spinta più manageriale all’organizzazione. Ma per noi è fondamentale che si riconosca il gran lavoro che viene fatto qui. Sa cosa ci hanno risposto quelli di Invitalia? Che non tocca a noi sostenere iniziative sociali. Ci pensi il Comune o gli enti locali ci hanno detto. Dobbiamo dimenticare lo spirito che ci ha sempre caratterizzato? Noi non vogliamo arrenderci. Non lo faremo mai».