Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gianni Cesarini, dalla musica allo zen Pompei e il tesoro dello zoppo
Scappava zoppicando. Cercava di salvare la vita, avendo raccolto tutti gli averi in un sacchetto di cuoio, venti denari d’argento e una chiave in ferro, magari quella di casa, per poter tornare, per non consentire a quella catastrofe di tagliare per sempre le radici con la sua terra. Scappava e andava piano, perché una gamba era più corta dell’altra, e forse temeva i ladri quanto temeva la montagna che scoppiava feroce dietro di lui. Ma non fece in tempo, perché chissà per quale motivo aveva aspettato troppo. Forse non credeva che sarebbe successo davvero. E sicuramente non credeva che la storia della sua fuga non riuscita da Pompei sarebbe diventata immortale.
NAPOLI Francesca Menna, consigliere comunale a Napoli del Movimento 5 Stelle, si è dimessa dal Consiglio comunale di Napoli. Una decisione che ha colto di sorpresa in tanti e che arriva dopo la nascita del governo che i Cinque stelle hanno avviato con la Lega. Cosa, questa che alla base dei pentastellati non è andata proprio giù; base di cui, peraltro, Menna fa parte. Al suo posto, se accetta, dovrebbe subentrare Oscar Di Maio (omonimo dell’attore teatrale), visto che i primi due non eletti dietro Menna, Alessandro Amitrano, che alle Comunali 2016 prese 599 voti, e Vincenzo Presutto, che due anni fa incassò 507 preferenze, nel frattempo sono diventati rispettivamente senatore e deputato e, per il regolamento interno al M5s, non possono avere un doppio incarico.
Sul suo profilo Facebook, però, le motivazioni della decisione di Menna sono esplicitate con chiarezza. «Ho ricevuto incarichi universitari tali da rendere impossibile lo svolgimento di consigliere comunale con la dedizione e il rigore con cui ho lavorato questi due anni — scrive —. Questo il motivo delle mie dimissioni. Auguro buon lavoro al Consiglio tutto e al candidato che mi sostituirà». Secondo alcune voci, però, la decisione di abbandonare il Comune sarebbe invece riconducibile al presunti attriti a livello nazionale con il Movimento. Sempre su fb, Menna ha pubblicato anche una lettera in cui afferma che «in questi due anni non è stato facile coniugare la complessità di un lavoro articolato e di responsabilità quale quello del professore universitario con quello altrettanto complesso di consigliere comunale, ma l’entusiasmo e la fiducia in un progetto mi hanno dato l’energia e la motivazione giusta per impegnarmi e svolgere il mio compito con assoluta abnegazione e onestà intellettuale». L’ormai ex consigliere si dice poi «davvero orgogliosa di aver ricoperto questo incarico e di aver potuto dare il mio contributo senza faziosità e con assoluta libertà intellettuale, per contribuire con le mie competenze a migliorare la vita della nostra città rispetto ai miei ideali di inclusione, pace e giustizia sociale». Ma nei corridoi di via Verdi e non solo, rumors sostengono che dietro le motivazioni ufficiali si nascondano insofferenze per le scelte portate avanti dal M5s a livello nazionale. Malumori che sono all’origine dell’appello rivolto a Menna dai Verdi. «Ci sono tante persone impegnate direttamente o indirettamente con i Cinque stelle con le quali è giusto avviare una collaborazione perché i valori che li hanno spinti a impegnarsi in politica sono gli stessi che, da sempre, contraddistinguono la nostra azione», affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e la portavoce regionale Benedetta Sciannimanica. «Dopo l’apertura verso l’ex sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo crediamo sia possibile avviare una collaborazione anche con Francesca Menna soprattutto se le sue dimissioni sono legate a divergenze con la scelta di avviare un governo con la Lega».