Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Gregorio assicura: ora quei pullman resteranno in deposito
NAPOLI «Noi noleggiamo spazi pubblicitari sui nostri mezzi. E le dico la verità: soltanto oggi, attraverso i giornali, sono venuto a conoscenza di questa inserzione. Verificheremo se legalmente possiamo chiedere di modificare o annullare questa pubblicità. E se i contenuti sono perfettamente legali. In ogni caso, per i prossimi giorni, lasceremo in deposito i bus con questa pubblicità e li toglieremo dai turni di servizio destinati agli studenti».
Il presidente di Eav, Umberto De Gregorio, allarga le braccia sconcertato: «Davvero non ne sapevo nulla — conferma —. Anche perché le anticipo che all’Eav ci apprestiamo a rivoluzionare tutto il settore
commerciale».
Lei sa che il presidente della Regione, De Luca, è particolarmente sensibile su questo tema e spesso, dinanzi agli studenti, inveisce contro chi suggestiona i ragazzi con messaggi poco chiari?
«Non ne sapevo nulla io, si figuri il governatore».
Scusi, come funziona la procedura che consente di accettare la richiesta di una pubblicità sui mezzi di trasporto dell’Eav?
«Non seguo direttamente questa attività. Viene gestita in maniera autonoma dagli uffici. Il dirigente responsabile segue una procedura e il pannello viene montato da una ditta esterna sui bus e sudegli
gli altri mezzi».
Ci sarà qualcuno che valuta la qualità della proposta o c’è il rischio che venga accettato di tutto?
«Finora non è mai accaduto nulla di scandaloso o di sbagliato. Sebbene le confesso che quello attuale non credo che sia il sistema più efficiente e conveniente per noi».
Ora cosa farete, oltre alla sospensione del servizio dei bus con la pubblicità in questione?
«Voglio capire con l’ufficio legale quali passi dobbiamo muovere. Occorre capire se esistono estremi per interrompere l’inserzione pubblicitaria senza rischi per noi: se dobbiamo pagare una eventuale penale o se è l’azienda a doverci eventualmente risarcire per il danno di immagine provocato. Per questo penso che sia giunto il momento di cambiare modalità organizzative sulla nostra attività commerciale e ristrutturare l’intero settore».
Vuole cambiarlo? E in che modo?
«Per ora è in attività un apposito ufficio che applica delle tariffe e accetta le richieste inserzionisti. Tuttavia, non so se sulla questione sollevata dall’amministratore di Casamicciola sia stato affrontato preventivamente il caso relativo al messaggio pubblicitario. Può accadere, per esempio, che ciò che viene descritto nella richiesta dell’inserzionista non corrisponda a quanto, poi, effettivamente viene realizzato sul pannello. Per questo ritengo che quello adoperato attualmente non si tratti del sistema più efficiente e forse la migliore soluzione potrebbe essere quella di esternalizzare interamente il servizio. Magari affidarsi ad una agenzia in grado di costruire una strategia commerciale per promuovere i nostri spazi».
Oggi non c’è alcuna strategia commerciale?
«Avviene tutto in modo molto artigianale. Anche gli incassi commerciali sono ben poca cosa».
Quanto costa programmare una campagna pubblicitaria sui bus dell’Eav?
«Non ne ho idea. Ma sono sicuro che parliamo di somme non certo significative».