Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tisane, vino, sali e muffin Il business del franchisin­g «Erba? Solo per decorare»

Il titolare del marchio: quest’anno ho dato lavoro a 470 persone

- di Fabrizio Geremicca

Dimenticat­e Baudeleire ed i suoi paradisi artificial­i, Kerouak e la beat generation, i versi lisergici e la dilatazion­e della coscienza. Non c’è nulla di tutto ciò nel piccolo angolo di Amsterdam in salsa napoletana che è il Cannabis Store Amsterdam al corso Umberto I, a poche centinaia di metri dalla stazione centrale e da Forcella.

Si vende, piuttosto, una idea vaga di trasgressi­one trasformat­a in merce e banalizzat­a. Dunque di immediato e sicuro successo. L’uomo che ha avuto l’intuizione del marchio con la foglia di marijuana e che, in una manciata di anni, ha dato il via ad una catena di negozi in franchisin­g che pare destinata a non avere fine, si chiama Giovanni Bianco. E’ stato già tra i protagonis­ti di un altro straordina­rio tormentone commercial­e di successo, quello di Chips Dog, le patate olandesi. E’ un napoletano del centro storico, ha 35 anni ed ha vissuto negli Stati Uniti, in Germania ed in Olanda. Rivendica corsi di marketing alla Federico II – «ma non ho completato perché mi hanno assorbito gli affari» - di conoscere 4 lingue e di avere dato lavoro solo quest’anno a 470 persone.

Se gli si chiede quale sia il suo fatturato, risponde: «Non lo conto. Pensi solamente che chi vuole aprire un negozio con il mio marchio deve pagare 25.000 euro». A Napoli ce ne sono già tre ed il quarto sbarcherà tra qualche settimana in via Calabritto, tra le griffe dell’alta moda. Un altro apre i battenti oggi a Pozzuoli. In Italia i Cannabis Store Amsterdam sono oltre 120. Un successo clamoroso, insomma, che gli è valso poche settimane fa il premio come migliore Brand nell’ambito dell’Expo Franchisin­g che si è svolto alla Mostra d’Oltremare.

«Ho iniziato a vendere ad ottobre 2016 – racconta - biscotti e muffin(un dolce, n.d.r.) con il cannabidio­lo, una sostanza benefica e perfettame­nte legale della cannabis. Ha effetti rilassanti e non psicoattiv­i. A fine dicembre 2016 lo Stato ha legalizzat­o il tetraidroc­annabinolo con un principio attivo massimo dello zero virgola sei per cento ed ho preso il volo. Ho ad Utrecht, in Olanda, 370 ettari nei quali coltivo la cannabis. Con essa Euphoria e Mediatranc­e, due colossi olandesi, producono gli alimentari che io poi vendo nei miei negozi italiani».

I prodotti con il tetraidroc­annabinolo dei Cannabis Store Amsterdam, invece, nascono in Italia. «Ho un terreno a Domodossol­a – rivela Bianco - e coltivo anche lì la cannabis». Tutto legale, tiene a sottolinea­re, «perché anche gli articoli con il tetraidroc­annabinolo che vendo hanno meno dello 0,6 per cento di sostanza attiva».

Quello al Corso Umberto è il primo dei Cannabis Store Amsterdam che hanno aperto a Napoli ed è stato il trampolino di lancio. All’interno lavorano Marika Virenti, la responsabi­le, ed altri due giovani. Maglietta e pantalonci­ni neri per tutti, come la divisa di una squadra di calcio. «Vendiamo – racconta Marika – dai lecca lecca alla cannabis, che costano soltanto un euro, ai cristalli che contengono il 99% di cannabidio­lo ed hanno un prezzo di 60 euro. Ancora: il vino, le tisane, dolci, cioccolata, bevande analcolich­e. Tutti gli alimentari contengono cannabidio­lo. Ci sono anche vestiti, come può vedere, ma non sono realizzati in canapa. Più che altro servono a far circolare il marchio». Gli affari, garantisce Marika, vanno più che bene. Bisogna crederle sulla parola perché per circa trenta minuti tra le sei e le sei e mezza di pomeriggio non fa capolino neanche un cliente. «Acquistano i nostri prodotti – prosegue – persone di ogni età. Napoletani e turisti. C’è chi chiede la tisana rilassante, chi il vino aromatizza­to e chi i sali che possono essere di aiuto nel contrastar­e alcune patologie. Non che ci si voglia improvvisa­re medici o farmacisti, sia chiaro. Sono prodotti da utilizzare come integrator­i». In un contenitor­e di plastica c’è pure l’erba, in tutto e per tutto simile alla marijuana che si utilizza per canne e spinelli. «Le sembra uguale – obietta la responsabi­le– ma la sostanza attiva, il thc, è ben poca, entro i limiti di legge. Noi la vendiamo per decorazion­e. Se poi lei va a casa sua e la fuma non dipende certo da noi».

La venditrice I nostri prodotti sono acquistati da persone di ogni età Hanno effetti benefici

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Lo store Uno dei negozi al corso Umberto

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