Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Fracomina e Grafiche di Mauro entrano nel circuito Elite
Le aziende campane puntano sul progetto di Borsa Italiana L’adesione ottenuta grazie alla partnership di Intesa Sanpaolo
In Campania il sistema economico cresce, seppur lentamente. E la risalita è visibile anche con l’aumento delle aziende che entrano in Elite, il programma di internazionalizzazione di Borsa Italiana, nato nel 2012 in collaborazione con Confindustria per sostenere i progetti delle attività economiche. A livello nazionale in questi giorni altre trenta società sono entrate in Elite, di cui sei meridionali. E di esse due sono campane. In modo particolare si tratta di Officine Grafiche Di Mauro con sede a Cava de’ Tirreni e Pcfmna–Fracomina, società di abbigliamento con sede a Nola. Le altre quattro aziende meridionali sono tutte pugliesi.
Eccole: Miccolis, azienda di trasporti di Bari; Networks Contacts, consulenza e formazione, di Molfetta; Nicolaus, tour operator, di Ostuni, e Soavegel surgelati di Francavilla Fontana. Le new entry sono state sostenute anche da Intesa Sanpaolo, attraverso Mediocredito Italiano, la società del gruppo bancario dedicata alle piccole e medie imprese.
Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli e direttore regionale per il Sud di Intesa Sanpaolo, spiega: «La crescita dimensionale delle imprese è un fattore strategico per lo sviluppo economico italiano ed è ancora più importante per il Sud dove la dimensione aziendale è ancora più critica». Poi aggiunge: «Occorrono imprenditori capaci di interrogarsi sul futuro e comprendere che il vantaggio conquistato oggi non soltanto è insufficiente per cogliere tutte le opportunità del mercato ma, se non sostenuto da un programma di investimenti adeguato, può mettere in discussione la sopravvivenza futura. Le sei aziende che Intesa Sanpaolo in questa occasione ha accompagnato in Elite sono espressione di imprenditori meridionali coraggiosi e innovativi e auspichiamo che altri si aggiungano presto a questo percorso». Con l’ingresso di questo nuovo gruppo di aziende, Elite raggiunge quota 890 società con ricavi aggregati di oltre 66,3 miliardi di euro per oltre 313 mila risorse impiegate in tutta Europa. Le società italiane sono 552.
Intesa Sanpaolo, con Mediocredito Italiano, in questa operazione «si è confermata al fianco delle aziende grazie alla creazione di una Lounge per i propri clienti nel quadro della pluriennale collaborazione con Confindustria, che dal 2009 a oggi opera con numerose iniziative e strumenti innovativi a supporto dell’economia italiana». Secondo i dirigenti di Intesa Sanpaolo «il modello della Lounge rappresenta un nuovo modo di servire il cliente con la finalità di supportarne la crescita sia a livello domestico, sia internazionale. Elemento principale è la conoscenza profonda dei bisogni delle società clienti e la capacità di Elite di innestare il cambiamento, supportando le aziende nel loro percorso di sviluppo e affiancandole per avviare cambiamenti culturali ed organizzativi». La partnership tra Elite e Intesa Sanpaolo rappresenta «anche un ulteriore elemento virtuoso nella collaborazione sistemica che entrambi i partner hanno con Confindustria a supporto delle piccole e medie imprese italiane».
L’obiettivo della Lounge di Mediocredito Italiano in Elite è «quello di offrire un ambiente esclusivo all’interno del network internazionale di Elite – che oggi conta 890 campioni della crescita – che mette l’azienda cliente al centro offrendo competenze, visibilità, supporto e opportunità attraverso un percorso disegnato su misura dell’impresa».Il mese scorso l’amministratore delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, commentando l’ingresso in Elite di 50 aziende di tutta Italia, spiegò l’ambizione del progetto: «Il nostro obiettivo - disse - è quello di arrivare nel 2018 a mille aziende. Non so se riusciremo a farcela ma nel 2019 il risultato sarà raggiunto». Con gli ultimi trenta ingressi l’obiettivo ora diventa sempre più concreto. E anche questo è un segnale che l’Italia, a partire dal Sud, vuole uscire definitivamente dalla crisi.
Francesco Guido
Servono imprese che siano capaci di cogliere le occasioni del mercato