Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La Cabina per Bagnoli ai pentastell­ati (se non sarà eliminata)

Ore decisive per l’eredità di De Vincenti Commissari­amento, attesa per le scelte M5S

- Paolo Cuozzo

Fatto il governo, cresce

NAPOLI l’attesa per il futuro di Bagnoli. Luigi Di Maio, più volte, ha detto di essere «contrario al commissari­amento dell’area» e di voler «tornare ai poteri ordinari».

Sull’argomento, però, sembra essere calato il sipario. A palazzo San Giacomo, dove da sempre hanno avviato una battaglia durissima, a suon di carta bollata, non sembra esserci voglia di spingere sull’accelerato­re: in questa fase, infatti, nel bel mezzo dei bandi e dell’avvio della bonifica, la gestione commissari­ale è decisament­e utile. È storia, infatti, che Bagnoli sia una patata bollente e stabilire il tutto con i poteri del governo è cosa di non poco conto. De Magistris lo sa, De Luca anche. Tutti lo sanno. E lo sa anche Di Maio, che non ha ancora deciso il da farsi. E non solo.

Eventualme­nte, saranno comunque i Cinquestel­le a governare politicame­nte il processo. La presidenza della Cabina di regia, infatti, finora affidata al ministro del Mezzogiorn­o, Claudio De Vincenti, che l’ha governata in momento di bufera piena sempre con grande diplomazia, se venisse riaffidata all’attuale ministro per il Sud, si tratterebb­e della Grillina Barbara Lezzi. Se, invece, come in tanti ipotizzano, la gestione andasse al responsabi­le dello Sviluppo Economico — a cui farà riferiment­o anche Invitalia, che è il soggetto attuatore di Bagnoli — sarà direttamen­te Luigi Di Maio a presiedere la cabina di regia. Cabina nella quale da un po’ di tempo è tornato a sedere anche il sindaco di Napoli, che col governo ha siglato un protocollo d’intesa per la riqualific­azione dell’area che ha recepito sostanzial­lazzo mente tutte le indicazion­i del Municipio su Bagnoli. Anche per questo, il tasso di litigiosit­à tra de Magistris e Salvo Nastasi, commissari­o di governo, è sceso al minimo storico, con i due che sembrano ora lavorare fianco a fianco in piena sintonia. Occorrerà però vedere l’effetto-M5s cosa genererà. Nastasi, infatti, ha più volte ricordato che il suo mandato «non è in scadenza con quello del presidente del Consiglio» ma che «comunque» essendo stato nominato dal governo — lui che è anche vicesegret­ario generale della presidenza del Consiglio — «da funzionari­o dello Stato mi atterrò a quanto stabilirà il governo».

Per come stanno le cose, inoltre, non solo occorrereb­be una modifica normativa, cioè la cancellazi­one dell’articolo 33 dello «SbloccaIta­lia», ma l’eventuale ritorno ai poteri ordinari presupporr­ebbe un po’ di tempo. Questa, almeno, è una scuola di pensiero. A Pa- San Giacomo, invece, seppure non ufficialme­nte, tutti si dicono prontissim­i al ritorno ai poteri ordinari. Si vedrà. Anche perché il lavoro burocratic­o sul futuro di Bagnoli — molto articolato — sta procedendo. Mentre la bonifica della parte più grande dell’area attende il dissequest­ro dei suoli per decollare realmente.

Intanto si attendono le decisioni della Corte costituzio­nale che il 22 maggio scorso ha cominciato a discutere — la decisione si dovrebbe avere a breve — sul ricorso che il Comune, tramite il Tar, sostenendo che il ruolo dell’amministra­zione cittadina non potesse essere relegato a mero componente della Cabina di regia. Il resto, invece, visto che il governo ha recepito integralme­nte le richieste di modifica del «progetto Bagnoli» targato Renzi, non sarebbe più oggetto del contendere. Almeno così pare.

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Il vicepremie­r, ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio e Barbara Lezzi, grillina, a cui è stata affidato il ministero del Sud
Istituzion­i Il vicepremie­r, ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio e Barbara Lezzi, grillina, a cui è stata affidato il ministero del Sud

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