Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Movida, nuova ordinanza I locali chiudono più tardi
Il nuovo dispositivo comprende più strade e vieta anche la vendita di bevande in vetro dopo le ore 24
Sono di più le zone interessate dalla nuova ordinanza sindacale di regolamentazione della movida che però «allarga» anche gli orari di apertura fino alle 2.30 di notte dalla domenica al mercoledì e alle 3.30 dal giovedì al sabato.
NAPOLI Sono di più le zone interessate dalla nuova ordinanza sindacale di regolamentazione della movida che però “allarga” anche gli orari di apertura fino alle 2.30 di notte dalla domenica al mercoledì e alle 3.30 dal giovedì al sabato, novità inattesa che fa sobbalzare il Comitato per la Quiete o la Municipalità di Chiaia in particolare.
Alle strade già comprese dalla vecchia ordinanza si aggiungono, a Chiaia, Cappella Vecchia, via Ferdinando Russo, piazza San Pasquale, via Carducci, via Bausan, via Posillipo, via Petrarca, piazza San Luigi; nella cosiddetta “Area 2” con via Aniello Falcone ora ci sono anche via Merliani, via Mattia Preti e San Martino; al centro storico via Bellini, via Santa Maria di Costantinopoli, San Sebastiano, vico San Pietro a Majella, via Croce, via Santa Chiara e come avevano chiesto - producendo una quantità industriale di video di protesta - i comitati di residenti, largo Banchi Nuovi, piazza e via San Giovanni Maggiore Pignatelli, via Mezzocannone, vico Pallonetto Santa Chiara, piazzetta e via Nilo, via Paladino, San Biagio dei Librai, Monteoliveto, piazza del Gesù, Port’Alba, piazza Dante, via Cisterna Dell’Olio, piazza Santa Maria La Nova, Calata Trinità, piazza Miraglia, piazza via e vico San Domenico Maggiore e via Carrozzieri. L’ordinanza comprende anche una vasta area alla Ferrovia e vieta la vendita di vetro all’esterno dei locali dopo le 24. Inoltre «ogni esercizio commerciale dovrà garantire che i relativi locali di pertinenza siano dotati di misure tecniche tali da evitare che suoni e rumori percepibili all’esterno dopo le ore 24» e «vanno, altresì, poste limitazioni anche all’utilizzo su strada di amplificatori e/o percussioni al di fuori delle fasce orarie seguenti - dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 21»; annuncia «meccanismi di valorizzazione degli esercizi virtuosi ai quali sarà assegnato un bollino di qualità» e prevede sanzioni per i trasgressori dai 500 ai 3500 euro (le più salate per violazioni con i minori). Eppure la sorpresa dell’allungamento degli orari di esercizio di una mezz’ora sa di sberleffo. Così dice ad esempio il presidente della Prima Municipalità Francesco De Giovanni con l’assessore Chiosi: «È incredibile che il Comune abbia impiegato oltre sei mesi per ritardare addirittura la chiusura dei pubblici esercizi fregandosene, di fatto, dei disagi e delle esigenze dei residenti».