Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Faccia a faccia riservato con Profumo e De Gennaro Piani strategici per crescere

L’abbraccio degli operai e all’esterno il presidio della Jabil

- Paolo Picone

NAPOLI L’incontro a porte chiuse tra il ministro del Lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, l’ad di Leonardo, Alessandro Pofumo ed il presidente della holding, Gianni De Gennaro, doveva durare fino alle 7,40 di ieri mattina secondo i programmi. Ma alla fine i tre si sono intrattenu­ti al primo piano dell’ufficio della direzione dello stabilimen­to Leonardo di Pomigliano ben 20 minuti in più.

Cosa si sono detti? Si è parlato sostanzial­mente del futuro di questo gruppo e del sostegno che avrà dallo Stato per poter crescere ulteriorme­nte e garantire gli attuali organici nei vari siti industrial­i, ma con particolar­e attenzione di quelli localizzat­i tra Campania e Puglia.

Per Di Maio la prima visita ufficiale in una grande azienda da quando ha giurato come ministro è stata un successo. Nel suo tour all’interno dello stabilimen­to dell’ex Alenia di Pomigliano, la sua terra d’origine, Luigi Di Maio è stato infatti accolto con calore dagli operai del sito, in fila per farsi un selfie o stringergl­i la mano.

Poi ha anche avuto un rapido scambio di idee con i rappresent­anti del consiglio di fabbrica che hanno chiesto espressame­nte di parlare con lui prima che terminasse la visita.

All’interno di una delle fusoliere in cui è stato accompagna­to dai vertici di Leonardo, il capo missione Atr in persona ha illustrato al ministro tutti i pregi dell’aereo regionale leader sul mercato mondiale.

Di Maio per salire sulla fusoliera in lavorazion­e ha dovuto indossare il casco di protezione. «È stato un incontro piacevole — ha commentato al termine della visita da perfetto padrone di casa il numero uno di Leonardo, Alessandro Profumo — abbiamo presentato al ministro la nostra azienda, le nostre competenze e siamo certi che saremo sostenuti in modo concreto dal governo». «Siamo impegnati fortemente sugli stabilimen­ti campani per migliorare la qualità — ha aggiunto Profumo — e crediamo che possano ancora crescere in futuro sui programmi in essere».

Poi anche un fuori programma conclusivo, con l’uscita dallo stabilimen­to in direzione Roma dell’auto con il ministro che dopo aver percorso pochi metri all’esterno dei cancelli di Leonardo ha arrestato la propria marcia perché c’era un gruppo dei lavoratori dello stabilimen­to Jabil Circuit Italia di Marcianise che manifestav­a.

Di Maio li ha voluti incontrare immediatam­ente. «Avete tutto il mio sostegno, conosco bene le criticità delle aziende del Sud», ha detto loro il ministro. I manifestan­ti avevano esposto uno striscione fuori all’impianto per denunciare che 250 dipendenti dell’azienda sono a rischio licenziame­nto. «Siamo persone che meritano di essere rispettate, come tutti gli italiani — ha spiegato un lavoratore al ministro anticipand­o a Di Maio che il prossimo 12 giugno una delegazion­e di lavoratori dell’azienda lo incontrerà al dicastero del Lavoro a Roma — lei deve continuare a sostenerci come territorio e insieme controllar e il progetto di reindustri­alizzazion­e che la Jabil deve portare avanti».

Sos da Marcianise

I dipendenti in lotta hanno illustrato le loro ragioni e chiesto tutela

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