Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Imprese estive», Napoli fa boom Il fatturato tocca quota 500 milioni
Dal commercio al dettaglio alla ristorazione: 5.800 attività e 12 mila addetti Resta però il gap con il Nord: a Milano il giro di affari arriva a 4 miliardi
Il giro di affari del turismo
NAPOLI estivo non è solo legato all’industria del mare, agli stabilimenti balneari, discoteche e attività di ristorazione. C’è un altro fronte del business che di anno in anno cresce e diventa sempre più strategico per lo sviluppo del sistema economico. Sono le imprese dell’estate, dall’installazione di condizionatori alla cura del verde, dalle gelaterie ai negozi di articoli per il tempo libero. In Italia il business raggiunge un fatturato di 40 miliardi di euro.
Milano ne fattura 4 (in Lombardia sono 11). E il Sud? Cresce ma resta sempre distante dal Nord. Un esempio? A Napoli il fatturato raggiunge appena 500 milioni di euro. Poco, ancora troppo poco rispetto alle altre aree del Paese. E, analizzando i dati del grande successo di turistico di Napoli, sembra quasi paradossale che - nonostante il boom di presenze - le imprese attive nei servizi estivi non riescano a fatturare quanto le città del Nord, come Milano.
Il focus, su dati del 2017, è stato elaborato dagli analisti della Camera di Commercio Milano-Monza Brianza-Lodi, presieduta da Carlo Sangalli. Secondo il dossier la provincia di Napoli è quarta a livello nazionale con 5.800 per imprese attive nei settori estivi (3% in percentuale a livello nazionale).
Rispetto al 2016 il settore ha avuto un incremento del 4,9% perché le aziende erano 5.530. In cinque anni l’aumento delle imprese estive è stato del 16 per cento (erano 4.981 nel 2012). E la crescita è proseguita anche nei primi mesi del 2018 con un aumento di 39 aziende (+0,7%).
Tra i settori prime le categorie di costruzione (installazione di impianti come piscina, giardini, condizionamento) con 1.311 imprese su 65 mila in Italia (+2% in un anno), commercio al dettaglio di surgelati, articoli sportivi, attrezzature da giardinaggio con 1.004 su 22 mila, gelaterie e pasticcerie (899 su 19 mila), villaggi turistici, agriturismo, camping e affittacamere con 865 su 24 mila in Italia (+31%).
A Napoli, secondo il focus, le industrie alimentari sono 11. Sono 232 le attività legate al commercio all’ingrosso, 1.004 quelle al dettaglio, 865 le strutture di alloggio, 899 i ristoranti, 7 tra musei, biblioteche e archivi, 571 le strutture per attività sportive.
Davanti alla provincia di Napoli ci sono solo Roma (12.413 imprese attive), Milano (7.461) e Torino (6.466). In Campania, inoltre, a Salerno le imprese attive sono 3.614 (2%) con un incremento dell’1,3 per cento (3.568). In crescita anche a Caserta (1.851 nel 2017 mentre nel 2016 erano 1.823 con un incremento dell’1,5 per cento), Avellino (909 nel 2017 contro 899 nel 2016) e Benevento (735 nel 2017 mentre nel 2016 erano 726).
Complessivamente nel 2017 le imprese attive nei settori estivi in Campania sono 12.909 mentre nel 2016 erano 12.636. In aumento anche i dipendenti che lavorano nelle imprese. In provincia di Napoli, nel 2017, gli addetti sono 12.456 con un peso a livello nazionale del 2,3%. Prima di Napoli ci sono solo Roma (34.073 addetti), Milano (29.188), Torino (19.926), Monza e Brianza (16.768) e Padova (12.623). Sempre in Campania, dunque, gli addetti a Salerno sono 8.510 (1,6%), a Caserta 3.365 (0,6), a Avellino 1.857 (0,3) e a Benevento 1.295 (0,2). Complessivamente in Campania gli addetti che lavorano nelle imprese attive nei settori estivi sono 27.483.
Tutte in crescita, dunque. E lo stesso scenario emerge anche analizzando i dati di altre città del Meridione, soprattutto quelle a vocazione turistica, come Siracusa (+8,2% tra il 2016 e 2017), seguita da Lecce (+5,6%).