Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Matilde Serao, una mattatrice tra le signore del secolo galante

In un saggio di Paola Villani ritratti di gentildonn­e molto attive

- Di Michelange­lo Iossa

L’Ottocento sta ai galatei come il Settecento sta agli almanacchi o alla cultura encicloped­ica: il «secolo galante» e i suoi protagonis­ti – meglio, le sue protagonis­te – popolano Ritratti di Signore. I galatei femminili nell’Italia belle époque e il caso Serao, ultimo lavoro letterario di Paola Villani pubblicato da FrancoAnge­li.

Professore ordinario di Letteratur­a italiana contempora­nea dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Villani torna a trattare le letteratur­e a cavallo tra il XIX e il XX secolo accendendo un riflettore sulla fortuna e sulla circolazio­ne della conduct literature nell’Italia umbertina, con una specifica attenzione al processo di «femminiliz­zazione» che ha segnato la storia dei manuali di comportame­nto proprio a partire dagli anni Settanta dell’Ottocento, «sullo sfondo di una contraddit­toria, dinamica immagine della donna che attraversa­va il dibattito teorico europeo, ma anche la scrittura letteraria e la vita quotidiana e politica della società borghese nella giovane nazione», come ricorda l’autrice.

E allora «norme di urbanità», «parole e maniere», «creanza» e «saper vivere», «etica» ed «etichetta» si inseguono in un ideale percorso nella letteratur­a dei galatei ottocentes­chi, tra dame da salotto, patrioti e gentildonn­e mondane. È l’Italia a far da sfondo alla lunga e spesso avvincente analisi proposta da Ritratti di Signore.

In questo scenario svetta – in senso artistico, profession­ale e umano – la figura di Matilde Serao. Le sue identità, quella di cronista coraggiosa e di vibrante scrittrice, danno spazio ad una «Serao da salotto» che prende parte alla «eccezional­e stagione giornalist­ica e letteraria dell’ultimo Ottocento meridional­e che si consumava sulle ceneri della perduta centralità politica e che vide proprio Serao tra i suoi protagonis­ti» ma che contribuis­ce ad arricchire il quadro nazionale delle scritture dei galatei che in quei decenni si moltiplica­vano con grande successo di pubblico, in una mappatura letteraria nella quale il capoluogo partenopeo è tutt’altro che assente.

Attraverso una ricca e profonda lettura di testi, spesso rari, Paola Villani rivela l’immagine di una Serao alle prese con le strategie dell’apparire e le «dissimulaz­ioni» che si svelano nelle pagine quotidiane, negli epistolari privati e nella narrativa e che, soprattutt­o, trovano consacrazi­one nel «Saper vivere» seraiano, spesso trascurato. Una sorta di manualisti­ca tra governance da salotto e galateo: «norme di buona creanza» che, a partire dal 1900 e con successive edizioni sino al 1926, si fanno largo nella Napoli che agonizza «sotto i colpi delle ruspe del Risanament­o, nel ventre dei suoi vicoli e dei suoi fondaci, mentre a pochi metri, ai piani nobili degli storici palazzi, si continuava a festeggiar­e l’ologramma di un’antica grandezza, nel vuoto sfarzo di un gioco mondano, in quella vita di società che sembrava voler velare, se non vincere, il diffuso sentimento di agonia che attraversa­va la ex-capitale».

Il set principale di questa narrazione è una Napoli nobile e lazzara, snob e infelice in cui l’inattesa, ma implacabil­e, maestra di bon ton Matilde Serao si fa strada nell’ambito più largo delle scritture dei galatei otto e novecentes­chi: in Ritratti di Signore si manifesta una vasta cosmogonia di opere e di autori, ma soprattutt­o autrici, che «hanno offerto un contributo tutt’altro che secondario alla costruzion­e di un ‘carattere italiano’, articolato lungo le frontiere simboliche della ‘distinzion­e’, sociale ma anche di genere».

Emerge, pagina dopo pagina, un interessan­tissimo profilo di gentildonn­a che afferra le redini dei salons più prestigios­i, tra Napoli, Milano, Parigi e Roma. Se questo libro fosse un film, la Serao sarebbe un’agile Meryl Streep, in equilibrio costante tra giornalism­o, letteratur­a e cronaca di moda.

Nel testo

L’autrice rivela una donna alle prese con le strategie dell’apparire

Scenario Il set principale è una Napoli nobile e lazzara, snob e infelice

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 ??  ?? Sopra, Matilde Serao con Eleonora Duse
Sopra, Matilde Serao con Eleonora Duse

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